Facebook si mobilita per salvare il latte crudo di Andrea

Andrea Busetto Vicari – foto dal suo profilo Facebook

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera appena giunta in redazione da una consumatrice della provincia di Pesaro e Urbino; riguarda l’ultimo attacco portato dalle istituzioni a un allevatore del pesarese, che vende il proprio latte crudo alla spina.

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Alla gentile Redazione e, per conoscenza, al Prefetto di Pesaro

Oggetto: Aiutateci a non far chiudere i distributori di latte crudo di Andrea

Salve, sono una cittadina della provincia di Pesaro Urbino e vorrei segnalarvi un fatto che ha del surreale…

Breve premessa: sono un abituale consumatrice di latte crudo della mia zona, distribuito dall’Azienda “Latte Montefeltro” di proprietà di Andrea Busetto Vicari – a Montecalvo in Foglia – un onesto cittadino e lavoratore instancabile. 
Sono note a tutti le vicende scaturite dall’interrogazione parlamentare ad opera di Paolo De Castro, già ministro e parlamentare europeo, che nel 2008 metteva in dubbio la salubrità del latte alla spina.

L’attacco al latte crudo è stato devastante, attraverso una campagna mediatica molto aggressiva ha fatto sì che le vendite crollassero da un giorno all’altro, mettendo i seria difficoltà tutti gli allevatori interessati.
 La tesi sulla pericolosità del latte crudo è stata appoggiata da professori universitari dell’Ateneo di Bologna, dove De Castro è docente ordinario di ruolo, e smentita, con argomentazioni di tutto rispetto, da altri (in tal senso la letteratura in rete è molto vasta); insomma, le posizioni sul latte crudo sono diverse. Certo è che muove un legittimo sospetto il fatto che Paolo De Castro sia, tra l’altro, socio dell’allora numero uno della Granarolo ed ex Assessore comunale Luciano Sita, nell’azienda Sisag.

Qualche giorno fa su Facebook è nato un gruppo: “Aiutiamo Andrea a non chiudere i distributori di latte crudo nel pesarese” e leggendo i vari post mi sono accorta che il problema è davvero grave, i distributori rischiano di chiudere perché la gente spaventata dalla campagna diffamatoria partita dalle lobbies agroalimentari ha dimezzato gli acquisti di latte al distributore automatico. 
A prescindere dalle posizioni diverse rispetto alla pericolosità, va sottolineato che in 5 anni mai un’analisi effettuata dalla Asl competente ha rilevato una positività di alcun tipo sul latte di Andrea.

Ma la sua serietà professionale non viene in alcun modo ripagata dalle istituzioni.

Qui arriva il fatto surreale di cui accennavo all’inizio e per cui vi ho contattato:
come se non avesse già tanti problemi, sabato 13 marzo 2010 uno dei dipendenti del signor Busetto Vicari, incaricato del rifornimento dei vari distributori automatici di latte, stava svolgendo il suo giro giornaliero quando è stato fermato da una pattuglia dei Carabinieri per un controllo; i militari hanno controllato tutti i documenti e permessi del mezzo, revisione e quant’altro, ed è risultato tutto in ordine, ma l’ufficiale, non contento, ha anche chiesto il documento a un altro occupante del furgone, il cugino del dipendente che, in visita a quest’ultimo, era stato fatto salire a bordo del mezzo per mostrargli il lavoro. A questo punto il militare, appurato che il cugino del dipendente non era anche lui dipendente a sua volta, ha proceduto al ritiro della carta di circolazione – che può andare da un minimo di 30 ad un massimo di 180 giorni – senza voler sentire ragioni (art. 82 Codice della Strada).

L’azienda possiede solo quel camion speciale adibito al trasporto del latte e senza di esso i distributori non possono essere riforniti, né il latte trasportato ed è stata la prima volta che gli contestano una violazione di questo tipo. Il signor Busetto Vicari si è recato al comando C.C. di Pesaro, ma non gli è stato dato modo di interloquire con nessuno per spiegare la situazione e cercare di riavere il libretto di circolazione indietro. 
Questo camion gli è indispensabile per continuare a lavorare, se la situazione non si risolverà nel più breve tempo possibile sarà costretto a chiudere la sua azienda; intanto sono già partite le lettere di licenziamento per i suoi 7 dipendenti, con famiglie annesse… 
Spero che, visto che è la prima volta che succede una cosa del genere, e che si tratta di una leggerezza senza secondi fini, si possa trovare una soluzione rapida per risolvere questo grosso problema che in un momento di crisi come questo rischia di far chiudere un onesto imprenditore e datore di lavoro e di far rimanere senza un sostentamento le 7 famiglie dei suoi dipendenti!!!!!!!

Mi rivolgo a voi nella speranza che un vostro intervento possa servire a far riottenere in tempi brevi la carta di circolazione del furgone, e magari mettere in discussione norme che sembrano estremamente ed esageratamente punitive, soprattutto di fronte alla buona fede e all’onestà di persone che lavorano seriamente.

Sicuramente riceverete altre di queste lettere: gli iscritti al gruppo “Aiutiamo Andrea a non chiudere i distributori di latte nel pesarese” sono attualmente 2.571; spero che il nostro impegno non risulti vano e che almeno voi riusciate a darci una mano.

Per contatti:
info@lattemontefeltro.it
anna.spinaci@giscience.it

Firmato: Andreina De Tomassi

Aggiornamento del 25 luglio 2010:
In data odierna l’amministratrice del gruppo, Anna Spinaci, ha deciso unilateralmente ed arbitrariamente di chiudere il gruppo a c
ausa – queste le pretese addotte – di divergenze con Andrea Busetto Vicari.
La Redazione di Qualeformaggio.it stigmatizza la decisione della signora Spinaci in quanto con la chiusura del gruppo si gettano alle ortiche l’impegno di molti degli oltre 3.500 iscritti e quanto essi, largamente sensibili alle tematiche del latte crudo, avrebbero potuto costruire ulteriormente a favore di un prodotto ancora troppo inviso a molti. Da oggi anche alla signora Spinaci.

18 marzo 2010 (aggiornato il 25 luglio 2020)