Il Nostrano Valtrompia cambia nome e va verso la Dop

Via libera del ministero dell’agricoltura al Nostrano Valtrompia Dop. Il dicastero di via XX Settembre ha infatti dato il proprio nulla-osta all’iter, che dopo l’audizione definitiva per la certificazione, fissata per il 14 maggio, proseguirà il suo cammino verso Bruxelles, dove lo aspettano la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea e i sei mesi per le eventuali opposizioni da parte di terzi.

Il formaggio assumerà la denominazione ufficiale e definitiva di “Nostrano di Valle Trompia”, per aderire alle indicazioni comunitarie che ne legano il nome alla vallata di origine. L’aspettativa tra produttori, stagionatori e commercianti è molto alta – oramai siamo in dirittura d’arrivo – visto che l’iter è stato assai lungo (quasi dieci anni) e impegnativo, e davvero non si vede l’ora che l’operazione vada in porto.

Certo che da allora (era l’autunno del 2001) di cose ne sono cambiate anche in questa piccola comunità della montagna bresciana, a partire dai tanti riconoscimenti per la produzione estiva (la manifestazione “Franciacorta in Bianco” ha avuto molto merito nel farlo conoscere a chi, come noi, ne è diventato poi grande estimatore), che hanno fatto da volano ad un sempre crescente interesse. Ripensando ai primi passi mossi dal comitato promotore – un gruppo sparuto ma con la concretezza della gente di montagna – oggi lo si ritrova accresciuto di diverse unità, visto che sulla scia del successo c’è chi ha deciso di lanciarsi nell’avventura o di riprendere una produzione interrotta, magari per sfiducia, negli anni addietro.

Molto merito va ascritto certo ai produttori, alla tradizionale pratica dell’alpeggio nella stagione estiva, e all’uso caratteristico dello zafferano nella caseificazione, certo, ma un plauso va anche ai tecnici della comunità montana e a Silvio Zanini, lo stagionatore di San Colombano Val Trompia, che oltre a curare al meglio le migliori forme e a farle conoscere ben oltre la distribuzione locale, è stato uno dei principali artefici dei risultati raggiunti.

La scheda del prodotto
Forma: cilindrica, con scalzo quasi dritto e facce piane; il diametro è compreso tra i 30 e i 45 cm e l’altezza dello scalzo varia da 8 a 12 cm.

Peso: compreso tra gli 8 ed i 18 kg , in dipendenza dalla disponibilità del latte e dagli usi particolari di ogni produttore, anche in funzione della durata del periodo di maturazione

Crosta: dura, con colorazioni variabili dal giallo bruno al rossastro, in funzione della frequenza dell’oliatura effettuata con olio di lino

Pasta: è dura, non particolarmente granulosa e può presentare occhiatura medio-fine omogeneamente distribuita; colore giallo paglierino, con tendenza al giallo verde, in funzione del tenore in grasso e dell’aggiunta più o meno abbondante di zafferano e del periodo di produzione (pascolo o fieno)

Contenuto in grasso: nel formaggio maturo, il grasso (sulla sostanza secca) oscilla generalmente tra il 33 e il 37%

Sapore: caratteristico dei formaggi di monte; dolce, delicato nei formaggi giovani; robusto, tendente al grana, a volte con retrogusto moderatamente amaro o piccante nei formaggi a maturazione avanzata
Utilizzo: da tavola (se fresco) o da grattugia (se stagionato)

Stagionatura: minimo 8 mesi per le forme da 8 a 10 kg. e minimo 12 mesi per le altre
Zona di produzione e stagionatura: tutto il territorio della Comunità Montana di Valle Trompia (Brescia), e la zona montana del comune di Gussago (BS)



Per maggiori informazioni
, cliccare qui e/o rivolgersi a:
Comitato Promotore per la valorizzazione del Formaggio Nostrano Valtrompia
Via Matteotti, 327 – Gardone Val Trompia (BS) – Tel. 030.8912493

31 marzo 2010