Torna il sereno sul futuro del CoRFiLaC di Ragusa

altDopo sette mesi di braccio di ferro col governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, i dipendenti del CoRFiLaC (Consorzio Ragusano Filiera Lattiero-Casearia) tornano a vedere il sereno. La Commissione bilancio del massimo ente regionale ha infatti deciso di

ritirare, nei giorni scorsi, l’emendamento secondo cui si sarebbero dovuti accorpare, in un’unica realtà, tutti i consorzi di ricerca regionali operanti in ambito agricolo e zootecnico. Oltre allo “scampato pericolo” c’è da registrare che una volta tanto le rappresentanze scientifiche presenti nelle Università interessate avevano espresso parere negativo a riguardo di un’eventuale creazione di un consorzio unico regionale di ricerca.

Ne consegue che il CoRFiLac, così come gli altri consorzi di ricerca siciliani, manterrà vivo il rapporto che da sempre lo lega al territorio, ma anche la necessaria indipendenza scientifica nell’ambìto della ricerca. Indipendenza che in questi suoi primi quindici anni di attività lo ha caratterizzato, facendolo conoscere e apprezzare dalle più importanti realtà mondiali della ricerca casearia, dalla Francia al Vermont, negli Usa.

L’emendamento approvato dalla Giunta, che porta la firma del consigliere Leontini, ripristina i fondi destinati al CoRFiLaC, che altrimenti avrebbero rischiato una decurtazione di un quarto di quanto precedentemente erogato, e una serie di ripercussioni anche gravi, tra cui la trasformazione dei contratti da tempo indeterminato a tempo determinato, la riduzione delle spese generali e di manutenzione, quella dell’acquisto dei reagenti di laboratorio, etc.

Sin dal 1996 il Corfilac è impegnato nella ricerca e nella valorizzazione dei prodotti storici di derivazione dal latte, nella certificazione dei formaggi Dop siciliani e nei servizi di raccordo con allevatori e produttori dei formaggi tradizionali dell’isola.

Chi volesse approfondire la sciagurata vicenda che ha visto contrapposti Raffaele Lombardo e i ricercatori del CoRFiLaC potrà leggere un interessante articolo del periodico web catanese “il dito”: http://www.ildito.it/a_3315

29 aprile 2010