Non c’è pace per Licitra: l’attacco ora arriva dai Ds

Il professor Giuseppe Licitra, presidente dimissionario del CoRFiLaC, durante l'inaugurazione della Cacioteca Regionale Siciliana
Il professor Giuseppe Licitra, presidente dimissionario del CoRFiLaC, durante l’inaugurazione della Cacioteca Regionale Siciliana

L’arroganza della politica è trasversale. Ce lo rammenta, se ce ne fosse bisogno, l’iniziativa presa nei giorni scorsi dall’esponente del Pd siciliano Giuseppe Digiacomo, di professione deputato regionale, che deve aver mal digerito i pubblici ringraziamenti rivolti la settimana scorsa dal presidente del CoRFiLaC professor Giuseppe Licitra al deputato regionale Pdl Innocenzo Leontini.

Leontini, che era stato artefice dell’iniziativa consiliare grazie alla quale i fondi regionali destinati al consorzio erano stati svincolati dopo il diktat del governatore regionale Raffaele Lombardo, aveva di fatto garantito il ripristino della regolare attività dell’ente, i cui stipendi erano bloccati da mesi.

E ora cosa accadrà? Da buon comandante del suo bel gruppo di lavoro, Licitra si troverà a difendere e salvare anche se stesso da questa situazione che lo vede oramai attaccato su due fronti. Per un Lombardo che adesso tace – costretto a occuparsi d’altro, invischiato com’è dalle recenti indagini per collusione con la mafia – la nuova voce che ora s’alza contro di lui accusa: «Questa iniziativa», ha dichiarato ieri Digiacomo alla stampa, «mi radica ancor più nel convincimento che il professore Licitra sia un eccellente studioso ma uno scarsissimo presidente di consiglio di amministrazione».

Digiacomo ha inoltre definito il numero uno del CoRFiLaC «scarsamente democratico e poco rispettoso delle istituzioni». Tutto questo perché – pare di capire – il merito del ripristino delle attività dell’ente non sarebbe stato solo di Leontini bensì anche di Digiacomo. E, speriamo, non di altri ancora.

12 maggio 2010