Scienze e cultura della montagna: un master all’Università di Torino

Saranno aperte sino all’inizio di dicembre le iscrizioni al Master in Scienze e Cultura della Montagna, che nasce sulla scia dell’esperienza del corso di Laurea in Scienze e Cultura delle Alpi. Il master, proposto dall’Università di Torino e denominato “Scienze e Cultura della Montagna (ProMont)” ha carattere interdisciplinare ed è fortemente innovativo, scaturendo dalla collaborazione tra le Facoltà di Agraria e di Lettere e Filosofia.

Ha l’obiettivo di far riconoscere componenti diversificate del patrimonio montano per organizzare e gestire iniziative di valorizzazione e sviluppo per enti locali, consorzi e cooperative, società di gestione e di promozione turistica. Le competenze formate andranno dal patrimonio storico-culturale a quello agrario-paesistico-ambientale.

Panorama svizzero di montagna - foto dal sito Pixabay.com - Licenza Common Creative© 0
Panorama svizzero di montagna – foto Pixabay©

Al progetto partecipano il Centro Interdipartimentale NatRisk, la Scuola Forestale di Ormea, in provincia di Cuneo (che da diversi anni ospita iniziative formative nell’ambito dei corsi di studio della Facoltà di Agraria) e il comune di Ormea, particolarmente interessato a far svolgere studi e progetti sul proprio territorio con generosa disponibilità di strutture e risorse. Anche la Fao con il Mountain Partnership Secretariat, l’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità ed Enti Montani) e alcune associazioni come SoZooAlp (Società per lo Studio e la Valorizzazione dei Sistemi zootecnici alpini), AmAMont (Associazione internazionale interessata ai temi di valorizzazione dell’agricoltura di montagna), Museo dell’agricoltura del Piemonte e associazione Dislivelli, hanno espresso interesse a sostenere, a vario titolo, il progetto.

Il master si propone di formare competenze che per progettualità consentano di riconoscere e valorizzare componenti diversificate del patrimonio montano attraverso capacità organizzative e gestionali legate a iniziative di sviluppo. Esso intende rivolgersi in via preferenziale a laureati di primo livello provenienti da corsi di laurea con percorsi interdisciplinari  finalizzati all’identificazione delle peculiarità scientifiche e culturali nel territorio montano.

Si intende offrire nuove possibilità di occupazione attraverso la trasformazione in opportunità delle diverse componenti del territorio alpino (climatiche, ambientali, agrarie, pastorali, zootecniche, forestali, antropologiche, sociologiche, linguistiche, etc.), lo studio di itinerari inediti, l’illustrazione di siti interessanti e meno noti, l’ideazione di nuove forme museali ed ecomuseali e di turismo informato, consapevole ed eco-sostenibile, adeguate al mutare degli interessi e dell’evoluzione socioculturale della popolazione.

Il master, che avrà durata annuale con inizio delle attività formative nei primi mesi del 2012, si svilupperà su 60 Cfu (Crediti Formativi Universitari) includendo diversi ambiti: le produzioni (agricoltura, pastoralismo e zootecnia montana), le problematiche ecologiche ed energetiche (ecologia montana, filiere acqua/legno-energia), i sistemi economico-politici montani e il diritto amministrativo, l’analisi e valutazione delle risorse ambientali montane e il marketing del turismo, l’area culturale (antropologia, etnografia, sociologia, sociolinguistica e dialettologia montana), l’area artistica (archeologia, storia, arte, musica) e la sicurezza (rischi geo-climatologici, percezione e prevenzione dei rischi naturali), l’architettura alpina, la paesaggistica, la cartografia e il telerilevamento.

L’obiettivo complessivo sarà dunque fornire competenze conoscitive aggiornate per la gestione della complessità della montagna attraverso un approccio multidisciplinare orientato a una valorizzazione delle risorse in un quadro di sostenibilità delle componenti sociale, ambientale ed economica.

Nuove informazioni sul master sono sulla pagina web del corso di laurea interfacoltà di Scienze e Cultura delle Alpi, raggiungibile da qui.

 

Luca Maria Battaglini
Università degli Studi di Torino
Dip.to Scienze Zootecniche

14 ottobre 2011