Design e accademia incontrano felicemente il mondo del formaggio e da questo approccio senza precedenti si gettano le basi per un adeguata e innovativa valorizzazione delle produzioni casearie irpine. Accade infatti che quest’anno il corso “Design Thinking”, condotto dalla professoressa Maria Antonietta Sbordone, della Facoltà Specialistica in Design e Innovazione (2° anno) della Seconda Università di Napoli (Sun) si occuperà del territorio dell’Alta Irpinia e più in particolare dell’area oggetto del Gal Cilsi (Centro di iniziativa locale per lo sviluppo dell’Irpinia), dove sono previsti una serie di interventi su un’area omogenea a cavallo di Campania, Basilicata e Puglia.
Il lavoro che sarà svolto all’interno del corso riguarda in particolare la cosiddetta linea strategica “A”, focalizzata sulla valorizzazione delle filiere di pregio, tra cui spicca quella lattiero-casearia tradizionale.
L’articolazione del contributo del corso in un contesto territoriale fortemente caratterizzato da produzioni che nel tempo hanno mantenuto inalterate le loro peculiarità produttive, lungo tutta la filiera, è finalizzata alla definizione del termine “prodotti con valenza di unicità”, alla comunicazione con l’ideazione di un brand etico, alla concezione di nuovi prodotti e quindi all’individuazione e alla promozione di una nicchia di utilizzatori, al completamento della filiera locale con la definizione di nuovi packaging. Fanno inoltre parte del programma l’integrazione multisettoriale con la progettazione di nuovi contenitori realizzati in collaborazione con ceramisti locali e la formulazione di “narrazioni” sui contenuti delle produzioni per rafforzare l’offerta turistica del territorio.
Il lungo percorso della filiera che parte dalla qualità del pascolo e tocca le tecniche produttive, la particolarità dell’affinamento in grotta, la fase finale della degustazione e della distribuzione, intercetta modi di fare radicati, che vanno valorizzati con l’apporto di conoscenze che si basano sulle metodiche del Design. In questo caso l’innovazione del design deriva dalla capacità di “ascoltare” e di riuscire a far convergere su un unico piano più attori che rappresentano, di volta in volta, i produttori di materie prime, i trasformatori e gli affinatori, gli utilizzatori, gli attori del territorio che agiscono in altri settori e i creativi che mettono insieme i percorsi secondo traiettorie nuove e – perché no? – a volte inaspettate.
Il progetto ha preso il via venerdì scorso 28 ottobre, con l’incontro tra gli studenti e gli attori della filiera lattario-casearia. Il prossimo incontro avverrà con la formula del workshop, con tre giorni sul territorio, nei quali gli studenti valuteranno le loro idee di progetto testandole con gli affinatori dei formaggi, dopo questa fase si succederanno momenti di definizione dei progetti stessi al fine di arrivare ad una fase conclusiva di presentazione dei risultati con la realizzazione di un evento finale i cui modi e luoghi sono in via di definizione.
4 novembre 2011