Nasce in queste ore nel varesotto, ad Azzio, il primo caseificio aziendale realizzato con balle di paglia e altri materiali prevalentemente ecocompatibili . La struttura, che ospiterà anche lo spaccio aziendale, nasce dall’intento dei proprietari di destinare una parte del latte aziendale alla produzione di formaggi di qualità, in primo luogo la Formaggella del Luinese Dop, ma anche altri caprini freschi e stagionati, a coagulazione lattica e a latte crudo.
Valeria Ciglia e Marco Pianezza, non ancora quarantenni, sposati e con due figli piccoli, sono i titolari dell’azienda agricola Al Mulino, allevamento di capre di razza Camosciata delle Alpi, che sinora si era limitata a vendere la materia prima alla cooperativa Latte Varese. Il loro percorso ora procederà su due binari distinti, mantenendo la fornitura alla cooperativa e attivando una linea di produzione propria con cui valorizzare un buon latte che nasce dalla buona alimentazione locale (oltre dieci ettari di terreni per fieno e pascolo dedicati alle duecento capre in lattazione – 5 i quintali prodotti al giorno – e ai centocinquanta tra novelle e becchi, a disposizione dei quali ci sono una stalla e un paddock prospicienti il pascolo).
Venendo alla struttura che ospiterà i nuovi locali aziendali – verrà consegnata ai primi della prossima settimana, dopo neanche dieci giorni di lavoro – essa nasce dalla ferme scelte ecologiche dei proprietari e dalla determinazione a non cementificare. Il progetto, affidato all’architetto Matteo Pistoletti, prevede una struttura in legno lamellare e ha come nota fortemente caratterizzante l’uso di balloni di paglia (2,5×1,3×0.7 mt ciascuno), poi intonacati, per la muratura esterna. All’interno pareti divisorie in cartongesso, mentre le fondazioni, minime, sono in cemento armato (unica deroga all’ecocompatibilità concessa nel progetto) e la copertura, sempre in lamellare, avrà una minima inclinazione a due falde, sarà ben impermeabilizzata e verrà ricoperta con del terriccio su cui sarà seminato un piccolo prato.
«L’impatto estetico», spiega Valeria soddisfatta, «è eccezionale e l’edificio – 140 metri quadrati di cui 122 calpestabili – offre notevoli vantaggi, costa appena mille euro al metro quadro e ha spese di gestione nulle», assicurando un clima ideale, con temperature comprese tra i 18° e i 20°C.
18 novembre 2011