Crisi della pastorizia sarda: una miseria per diversificare

altLa Giunta Regionale Sarda ha deliberato lo scorso 2 dicembre, su proposta dell’assessore all’agricoltura Oscar Cherchi, l’erogazione di un premio massimo di 4mila euro ad azienda agricola riservato a quelle realtà in grado di destinare il proprio latte a produzioni diverse da quella del Pecorino Romano Dop.

Il provvedimento, che vede come principale causa della crisi dei pastori sardi l’eccesso di produzione di quel formaggio, è stato adottato in applicazione della legge 15 del 2010 che contempla azioni di rilancio del comparto ovicaprino. Si tratta, ha affermato l’assessore Cherchi, del «primo importante passo per portare il prezzo del latte ovino a livelli decisamente più remunerativi. Infatti con questo aiuto centriamo due obiettivi: quello di portare il prezzo del latte dagli attuali 60 centesimi di euro offerti dal mercato ad un massimo di 80 centesimi, e quello di incentivare la diversificazione».

«Gli aiuti», ha proseguito Cherchi, «saranno concessi esclusivamente ai soli produttori che avranno sottoscritto un accordo con le aziende di trasformazione che impegni queste ultime a destinare il prodotto acquistato alla produzione di latte in polvere o comunque a formaggi diversi dal Pecorino Romano».

L’impegno finanziario, si legge nella delibera della Giunta, verrà mantenuto prioritariamente nei confronti di quelle aziende che si saranno costituite in società cooperative, consortili o in Op (organizzazioni di produttori). «Si tratta di norme», ha aggiunto poi l’assessore «che si uniscono ad altri provvedimenti adottati con l’intento di fronteggiare la grave crisi del comparto, e per incentivare l’orientamento delle imprese verso prodotti più remunerativi e contemporaneamente ridurre le eccedenze di pecorino romano».

L’ammontare del programma di spesa per il 2011 è pari a 4 milioni di euro e potrà essere richiesto dalle aziende che conferiscono almeno 20mila litri di latte all’anno per la trasformazione: «L’aiuto», ha concluso Cherchi, «sarà concesso dando priorità alle domande delle associazioni aggregate da più tempo e successivamente a quelle composte dal maggior numero di aggregati. Esaurite queste domande, verranno soddisfatte le richieste degli imprenditori agricoli singoli in ordine di quantità di latte destinato alla produzione di latte in polvere e a formaggi diversi come il pecorino sardo o il fiore sardo».

Ancora una volta chi dispone dei sostegni alle piccole produzioni favorisce la logica aggregativa, che non sempre va nella direzione della assoluta qualità (studi scientifici hanno da tempo dimostrato che il miscelare latti differenti, lo scuoterli in trasporti che durano ore ed ore e la conseguente pastorizzazione, portano ad una degenerazione delle migliori qualità del latte e dei prodotti che ne derivano).

9 dicembre 2011