Piccola, ecosostenibile e florida: l’azienda di successo è in Alto Adige

Festa grande giorni fa, a Melago, in Alto Adige (frazione di Curon Venosta), per l’inaugurazione della rinnovata azienda della famiglia Hohenegger, che grazie al buon successo conseguito in questi anni con l’attività lattiero-casearia, ha ampliato e razionalizzato il piccolo caseificio e la stalla che ospita cinque vacche di razza Bruna e sessanta capre, per lo più di razza Camosciata delle Alpi

Alla presenza delle autorità locali, con il sindaco Heinrich Noggler, il veterinario Gasser Peter, le maggiori cariche civili e religiose del luogo e un nutrito numero di altri contadini del posto, l’evento ha dato ai convenuti l’opportunità per una piccola ma sentita festa nell’ampio cortile dell’azienda che, a 1900 metri di altitudine è incorniciata da massicci (Palla Bianca, Punta di Vallelunga e Cima del Lago Bianco) oltre i 3500 metri sul livello del mare.

Qualcuno aveva detto che le capre sono curiose? Eccone una con Karl Hohenegger, durante la mungituraQuella della famiglia Hohenegger è una storia esemplare di quanto un’attività zootecnica e casearia, ben combinata con l’accoglienza turistica, possa garantire un successo economico conciliando perfettamente un’oculata produttività, un’alta qualità reale dei prodotti e la più totale armonia con l’ambiente e il territorio. Questo grazie a vari fattori, alcuni culturali, storici, ambientali ma anche e non ultime le scelte che hanno tenuto lontane dal maso le mire produttivistiche che anche in alta montagna, altrove, hanno portato problemi su problemi (si pensi alla realtà di Fiavè, in Trentino e allo scempio ambientale che il modello padano di zootecnia ha portato in Val di Ledro, ndr).

La famiglia Hohenegger al completo, in una rara pausa dal lavoroQui al Gamsegg Hof (questo il nome del maso, ndr) gli Hohenegger vivono da trecento anni, e le due generazioni che attualmente conducono l’azienda si dividono i compiti ognuno in uno specifico àmbito: il padre Karl, contadino e casaro, diplomato all’istituto agrario, la madre Beatrix, casalinga e responsabile dell’accoglienza turistica, il figlio più grande, Robert, che lavora nel maso e al punto vendita dei formaggi e che, come il padre ha seguito vari corsi di specializzazione casearia. E poi gli altri cinque figli David, Lea, Jessica e Benedikt che studiano ancora, mentre Martin lavora come fabbro.

Karl Hohenegger cura le sue forme in stagionatura. Tutto iniziò undici anni fa con un formaggio fatto quasi per gioco, sulla stube del masoA dire la verità, la produzione di formaggi non ha radici nelle dieci generazioni degli Hohenegger, visto che il primo a cimentarsi in quest’arte è stato proprio Karl, poco più di dieci anni fa, e quasi per gioco. «Fu un formaggio fatto in casa, sulla stube», sorride Robert, «ed era così buono che nessuno di noi ebbe dubbi: iniziava così la storia del nostro caseificio!»

La giornata tende al termine, e il giovane capraio rientra verso il maso con i suoi animaliPer poco meno di un anno gli Hohenegger presero a produrre vari tipi di formaggio, acquisendo passione e dimestichezza col lavoro, tant’è che dopo averne provati e riprovati, mangiati e offerti ad amici e parenti, nel 2002 erano già arrivate le necessarie licenze e iniziava la commercializzazione, con un primo formaggio misto di latte vaccino e caprino.

Robert Hohenegger nella nuova e razionale sala mungitura dell'azienda«Allora avevamo otto vacche e venti capre meticce, e in caseificio c’erano due piccole caldaie per gestire altrettante lavorazioni in contemporanea». Ed è così che pian piano nel tempo, passione, buon esito delle vendite e soddisfazioni hanno fatto il resto: con altre quaranta capre – Camosciate delle Alpi di buona genetica – e più o meno lo stesso numero di vacche.

«Nel tempo sono cambiate un po’ di cose», precisa il giovane Hohenegger, «e arrivati a diciotto bovine e trentasei capre, capimmo che necessitava una buona razionalizzazione della struttura chiusa e un migliore assortimento di animali. Fu così che adesso, con la nuova stalla e il numero ideale di vacche e di capre, lavoriamo bene e velocemente», con l’attività casearia che, nonostante sia l’ultima arrivata, ha saputo conquistarsi il primo posto tra le fonti di reddito familiare, con il 60% del giro d’affari aziendale.

Appena cinque le bovine di Gamsegg Hof, qui al rientro da una festa in costume nei pascoli aziendaliOggi al maso Gamsegg le cose scorrono senza forzature: nella stagione buona gli animali pascolano nei terreni di proprietà che circondano la casa e le strutture aziendali, attorno ai 2mila metri di quota e in cui il letame aziendale viene sparso come buona norma ancora qua, dove il carico di capi per ettaro è ben lontano da raggiungere situazioni critiche. In inverno poi, vengono nutriti con foraggio locale (due i tagli effettuati) e qualche integrazione vegetale di origine biologica. «La produzione di latte», spiega Robert, «è di 55mila litri all’anno, di cui 25mila di capra. Ad essi si aggiungono altri 18mila litri, per lo più di pecora (razza Ostfrisisches Milchschaf), acquistati da altri contadini che lavorano come noi, con animali al pascolo non lontani da qui».

È ricco il paniere di prodotti di queste vallate alpine, e sono piccole anche le aziende che li producono. Anche se non tutte "attrezzate" di marchio bio, ma sempre caratterizzate dalla naturalità delle produzioniUna produzione complessiva di formaggi pari a circa otto tonnellate, con un buon assortimento (cinque tipologie: Bärenbart, di capra; Bergnelke, misto capra e vacca; Freibrunn, di vacca; Schafkopf, di pecora; Brunelle, misto pecora e vacca) e una clientela anch’essa varia, con una commercializzazione ripartita tra l’ingrosso (40%), il dettaglio (30%) e la vendita diretta ai turisti (30%). Decisivo per il buon andamento commerciale si è rivelato anche il rapporto che gli Hohenegger hanno dal 2009 con Ahrntal Natur, una bella realtà di selezione e commercializzazione di prodotti agroalimentari dei contadini locali.

L'etichetta dei formaggi Gamsegg Hof, condivisa con quelle di altri dieci piccoli produttori inclusi nel "paniere" Ahnrtal NatureNata in Valle Aurina dall’intuito di Michael Oberhollenzer, Ahrntal Natur iniziò nel 1998 a commercializzare prodotti di quella vallata, per poi includere altri produttori di altre vallate e ampliare le tipologie merceologiche, sempre nell’ottica di realtà di piccole dimensioni ed elevata qualità. A quattordici anni dall’inizio della sua attività, Ahrntal Natur (che è la più significativa realtà legata al famoso Graukäse) rappresenta circa cinquanta piccole aziende di contadini e piccoli artigiani, undici dei quali con caseificio e specializzati nella produzione di formaggi.

Il volume complessivo delle vendite di formaggi è pari a 25 tonnellate, 20 delle quali per il mercato del Sudtirol e le restanti cinque suddivise tra varie regioni d’Italia (principalmente Veneto e Romagna) e il mercato austriaco.

24 marzo 2012

Per saperne di più:
http://www.ahrntalnatur.com/
http://www.gamsegghof.it/