«Nelle ossa di dodici pastori sardi riesumati è stato rintracciato torio radioattivo». Ad affermarlo all’agenzia stampa Adn-Kronos è stato all’inizio di questa settimana il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, titolare dell’inchiesta sull’attività bellica con munizionamento radioattivo compiuta per tre decenni nel Poligono Interforze di Salto di Quirra (Pisq) di Perdasdefogu. Due terzi delle salme di pastori deceduti dopo aver svolto la loro attività all’interno del poligono sono quindi risultate positive ai sofisticati esami che non lasciano più spazio al dubbio, inchiodando per ora venti degli indagati alle loro gravissime responsabilità.
Il ritrovamento del torio radioattivo è stato confermato dalle analisi effettuate in vari laboratori italiani ed esteri (tra cui quelli del professor Evandro Lodi Rizzini del Cern di Ginevra) sui campioni di ossa dei pastori le cui greggi venivano condotte all’interno del Pisq, in una zona ad alta intensità militare, ed è assente in quelle di sei pastori che pascolavano le loro pecore al di fuori da quell’area.
Tra gli iscritti nel registro degli indagati figura Walter Mura, sindaco di Perdasdefogu, accusato di «aver diffuso false affermazioni di tipi sanitario» e di aver arrecato «ostacolo aggravato alle indagini su disastro ambientale».
Scontata la reazione del primo cittadino della cittadina sarda, che naturalmente ha dichiarato di essere «stupito e sbalordito ma sereno e mi sottoporrò al giudizio della magistratura con tranquillità». Nel sostenere questo Mura ha precisato di non aver ancora «letto completamente gli atti». Il sindaco ha fatto inoltre sapere, in un’assemblea pubblica con i propri concittadini, dell’avviso di garanzia che gli è stato notificato ribadendo ancora una volta la propria estraneità ai fatti.
Tra i destinatari di provvedimenti giudiziari figurano alti ufficiali dell’esercito italiano, professori universitari (il professor Pierluigi Cocco dell’Università di Cagliari, per aver diffuso alla cittadinanza “informazioni false a livello sanitario”), tecnici e fisici, accusati in sostanza di aver ostacolato il corso delle indagini per insabbiare quanto accaduto. Mura negli scorsi mesi è più volte sceso in piazza per sostenere la presenza dei militari in un paese in cui la fragile economia si sostiene sulla pastorizia.
Nel frattempo, ed è la clamorosa notizia di queste ore, la Federconsumatori ha comunicato di volersi costituire parte civile nel procedimento penale ed ha persino lanciato una “class action” negli Stati Uniti, in quanto la base militare – che è Nato – si trova sotto la giurisdizione di quel Paese.
31 marzo 2012