Ultimata la lunga e certosina opera di avviamento dell’attività del caseificio “Le Terre di Don Peppe Diana”, la mozzarella prodotta da Libera Terra sui terreni confiscati alla camorra diventa realtà e riceve il sospirato riconoscimento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Il tanto sospirato risultato è stato ufficializzato giovedì scorso con la cerimonia di inaugurazione tenutasi nella sede di Castelvolturno, presenti i collaboratori e i responsabili della cooperativa, il presidente del consorzio Domenico Raimondo e soprattutto il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti (qui sopra assieme al fratello di Don Peppe Diana, foto Consorzio Mozzarella Bufala Dop).
«La mozzarella della legalità prodotta da Libera», ha sottolineato il presidente Raimondo «si fregia ora del marchio Dop, dopo aver superato i rigorosi accertamenti sui parametri e i controlli previsti dal disciplinare di produzione. Siamo felici di avere Libera tra i soci del Consorzio e siamo certi che ciò contribuirà in maniera significativa a rilanciare ulteriormente il più importante marchio Dop del Centro sud Italia».
«Il nostro Cda», ha concluso Raimondo, «ha approvato un rigoroso codice etico. Con esso intendiamo proseguire con fermezza sulla strada dell’impegno per la legalità e contribuire a realizzare comunità “alternative alle mafie”, come ama ricordare Don Ciotti».
Nella sua fase di avviamento il caseificio è stato sostenuto dall’opera dei tecnici dell’Anfosc, coordinati dal valente Donato Nicastro, esperto degustatore e tecnico caseario già autore con Matilde Calandrelli di uno dei volumi “cult” del settore, quel “Formaggio fai da te” edito da Caseus e giunto oramai alla sua terza edizione.
19 maggio 2012