“Cheese… in tutti i sensi” è un nuovo e assai interessante progetto del CoRFiLaC di Ragusa; un progetto ambizioso, che punta ad offrire una formazione professionale a persone affette da disabilità. Nel suo ambìto si svilupperà a breve l’attività di “Formazione San Lucio”, un corso base per aspiranti assaggiatori di formaggio riservato a soggetti ciechi o ipovedenti. Il corso si terrà nei locali del CoRFiLaC (Consorzio Filiera Lattiero-Casearia di Ragusa) a partire da domani, 12 giugno, proseguendo il 21 e il 26 di questo mese, dalle ore 10 alle 12:30.
Studi scientifici hanno assodato, senza ombra di dubbio, che la menomazione di un senso percettivo stimola lo sviluppo degli altri. Partendo da questo assioma, ha preso corpo un’idea che da tempo albergava nelle menti di alcuni ricercatori e tecnici dell’ente ragusano: quella di provare a “formare” i non vedenti alla valutazione tattile, olfattiva e gustativa dei formaggi.
L’idea, nata pochi mesi fa, è stata sottoposta ai vertici della sezione ragusana dell’Unione Italiana Ciechi, che l’ha accolta con entusiasmo, attivandosi nella realizzazione del progetto. In queste ultime settimane, sull’onda di un fattivo entusiasmo cresciuto in entrambe le componenti, la cosa ha preso forma, approdando ad programma denso e concreto, oltre il quale già si intravedono ulteriori possibili sviluppi.
In effetti, l’obiettivo iniziale era semplicemente quello di dedicare ad alcuni non vedenti un corso di “assaggiatore di formaggi”, se non altro per consentire a quanti avessero partecipato di prendere consapevolezza di cosa mangiano, quantomeno per ciò che concerne i formaggi. Poi l’idea ha preso delle dimensioni e un taglio diversi, già nelle prime fasi organizzative, attraverso il confronto tra gli ideatori e alcuni dei candidati fruitori del corso, aggiungendo e limando e plasmando il progetto sulla base dell’ambizione che porta a fare, giustamente, sempre qualcosa di più e soprattutto di meglio.
Altri corsi all’orizzonte
“Formazione San Lucio” si presenta come corso base per avvicinarsi a un percorso di assaggiatori di formaggi dedicato quindi ai non vedenti, ma al tempo stesso apre lo scenario su altri corsi di livello più avanzato, che proveranno a dare un contributo allo sviluppo di professionalità specifiche nel mondo della valutazione di panel test e di sniffer per la conoscenza, la descrizione e la valorizzazione dei formaggi, specialmente di quelli caratterizzati dall’avere una storia, una tradizione, un’unicità manifatturiera e territoriale che necessita di poter essere distinta e rimarcata.
Il contrasto alla globalizzazione casearia
Non più e non solo un corso per conoscere quello che mangi, bensì l’avvio di un percorso che possa dare utilità a quei produttori che competono contro i processi globalizzati della produzione casearia, ostinati a preservare e cercare di valorizzare le proprie produzioni tradizionali, storiche, territoriali, come pure a persone affette da disabilità ma in cerca di riscatto, desiderosi di sentirsi utili in una società, alla ricerca di una identità personale e professionale.
Ma la sfida non è solo questa: la sfida più concreta, bella ed entusiasmante, è quella che stanno affrontando i tecnici del CoRFiLaC, intenti come sono a modificare il loro modo di proporsi, di spiegare, di insegnare. «In un corso di formazione del genere», sottolinea il Dr. Saro Petriglieri, uno dei tecnici promotori dell’iniziativa, «non ci sono mezze misure, non ti puoi avvalere di slide, devi descrivere, far “sentire”, far “toccare” i processi di trasformazione del latte. Non esiste nulla di ovvio, non si possono descrivere processi, ogni cosa deve poter essere “vissuta” in modo nuovo, rivoluzionario, apparentemente semplice ma assolutamente complesso». Tutto passa quindi attraverso un nuovo linguaggio da utilizzare, dove i riferimenti alla “vista” dovranno essere sostituiti con altri canoni interpretativi.
I risultati
Di questo la Redazione di Qualeformaggio vi darà conto nelle prossime cronache: «oltre il primo passo delle moltissime richieste di partecipazione (ben più, rispetto alla disponibilità di posti, ndr)», prosegue Petriglieri, «cercheremo di capire cosa e come sia accaduto, cercheremo di documentare i risultati conseguiti e i segnali ricevuti, per poi definire le mosse da programmare in futuro».
Domattina quindi è in programma il primo test, che metterà alla prova tanto i tecnici dell’ente ragusano, quanto i partecipanti al corso. «Dal canto nostro», conclude Petriglieri, «auspichiamo che tutto vada per il meglio, ma di una cosa siamo certi: da martedì 12 giugno pomeriggio docenti e allievi non saranno più come erano prima che questo corso iniziasse».
11 giugno 2018
Il video “The Cheese Testers • Holland’s Last Cheese Market • Woerden • The Netherlands“, da cui è tratta l’immagine di questo articolo è raggiungibile cliccando qui