In Cile, come anche in Cina, e in chissà quanti altri Paesi del mondo, la gente non digerisce il latte. A differenza di altre popolazioni – tra cui quelle europee – l’incapacità di scomporre il lattosio in zuccheri semplici è tuttora oggetto di studio da parte di molte università.
L’ultima ad aver pubblicato uno studio inerente questo tema è stata la Universidad Mayor di Santiago del Cile, che ha studiato il caso di una piccola comunità, quella di Coquimbo, che, a differenza degli altri cileni, consuma normalmente il latte (quello di capra sembra sia lì molto diffuso, ndr) e i suoi derivati, senza alcuna conseguenza spiacevole.
Il fenomeno è così stato oggetto di uno studio, condotto dal Prof. Nicolás Montalva, che all’Università di Santiago si occupa di Bioantropologia, e da alcuni suoi colleghi. Il gruppo di lavoro ha compiuto una ricerca su un campione di persone che vivono in quella regione, compresa tra il deserto secco di Atacama e le valli centrali del Paese.
La chiave di lettura per interpretare il fenomeno è legata alla tradizione pastoralista, che in quei territori aridi, con una terra molto difficile da coltivare, si è affermata nel tempo. Una tradizione che ha portato inevitabilmente la gente a consumare prodotti lattiero-caseari, e a sollecitare inconsapevolmente, attraverso il loro consumo, l’enzima lattasi, presente nell’uomo come in tutti i mammiferi.
Questo enzima, che scinde il lattosio in galattosio e glucosio, e che normalmente si spegne dopo lo svezzamento, avrebbe mantenuto in quella popolazione la sua funzionalità, proprio in conseguenza alla diffusa e regolare assunzione del latte di capra da parte della gente.
Nello studio del Prof. Montalva e dei suoi collaboratori (disponibile qui, in lingua inglese, sulla piattaforma Researchgate) si fa spesso riferimento alla capacità degli europei di digerire sia il latte che i suoi derivati, offrendo una chiave di lettura più che verosimile: la persistenza della lattasi oltre lo svezzamento, indotta proprio dall’assunzione di latte e derivati.
8 ottobre 2018