Sanità: il colostro di vacca ci salverà dal clostridium difficile

Batterio di Clostridium difficile al microscopio – foto Cdcp©

Ancora una volta il mondo animale – e più in particolare la specie bovina – viene incontro alle necessità sanitarie di noi umani, offrendo una soluzione ad una delle maggiori problematiche cliniche: il clostridium difficile, batterio che negli ultimi anni ha fatto registrare un importante incremento dei casi, superando il livello di guardia definito negli anni passati dal mondo scientifico, può essere contrastato grazie al siero di vacca.

In particolare gli studiosi hanno operato per contrastare la colite da Clostridium difficile (Cd), una delle principali infezioni che si contraggono in ambito sanitario nel mondo occidentale, con circa mezzo milione di casi all’anno nei soli Stati Uniti, ma a preoccupare ancor più sono le morti che le vengono attribuite, quintuplicate in quel Paese dal 2000 al 2007 (da 2.675 a 14.368) per poi raddoppiare nei seguenti quattro anni (29.300 nel 2011).

Colostro di vacca liquido e in polvere – foto Creative Commons License – Marguerita Briana Cattell©

Ancora una volta, la problematica è legata al fenomeno dell’antibiotico resistenza, causata dall’assunzione di alimenti di origine animale da zootecnia intensiva (dispensati a titolo preventivo in molti allevamenti, ndr), dall’eccessivo uso di antibiotici nelle terapie sanitarie e – di conseguenza – al numero crescente di ceppi batterici ipervirulenti resistenti ad essi.

L’infezione da Clostritium difficile (Cdi), indotta da tossina, è caratterizzata da grave diarrea e – ce lo ricorda il sito web Microbiologia Italia in un articolo pubblicato martedì scorso – ha un’alto tasso di morbilità, vale a dire (cft. il Dizionario Treccani) di frequenza percentuale di una malattia in una collettività.

Lo scopo principale dello studio, condotto da un pull di istituti di ricerca tedeschi, statunitensi e inglesi e intitolato “Trattamento e prevenzione dell’infezione ricorrente da Clostridium difficile…” era quello di sviluppare un farmaco alternativo a quelli utilizzati sinora per il trattamento della Cdi.

I ricercatori hanno scoperto che il colostro delle vacche può essere un efficace antagonista del Cd, se in esso è stimolata una concentrazione di immunoglobuline specifiche per l’immunizzazione. Lo studio ha permesso di capire che questi prodotti offrono numerosi vantaggi rispetto ai trattamenti attuali: come riporta Microbiologia Italia “gli anticorpi sono policlonali e possono quindi legarsi a più epitopi dei corrispondenti antigeni. Inoltre, a differenza degli antibiotici più comunemente usati, sono specifici per gli antigeni”.

Per altri dettagli si consultino i siti web Microbiologia Italia e l’open access scientifico Mdpi (Molecular Diversity Preservation International), per consultare la pubblicazione integrale della ricerca.

25 marzo 2019