
Si parlerà di “Agricoltura e turismo sostenibili, un’opportunità per i territori montani” oggi dalle 17:00 alle 18:30,presso l’Aula Magna dell’Università della Montagna di Edolo, in provincia di Brescia, e in collegamento web attraverso la “virtual room” del sito web dell’ateneo. A relazionare presenti e cibernauti (l’accesso è gratuito per entrambi) sarà Claudia Sorini, vicepresidente del Touring Club Italiano e professore emerito dell’Università degli Studi di Milano.
La montagna è custode di risorse straordinarie, avendo in sé, oltre ad aree di grande valore paesaggistico, l’una diversa dall’altra, delle culture e delle colture specifiche, una biodiversità naturale ancora viva e un’agrobiodiversità per niente trascurabile. A quanto pare però, di tutto questo ce ne stiamo accorgendo solo oggi, di fronte ad un patrimonio che rischia di essere definitivamente perso, dopo che per decenni è stato imposto al Paese un modello di sviluppo industrializzato che mostra sempre più i suoi limiti, le sue incongruenze (chi è nel commercio guadagna, chi è nei campi no), la sua dannosità (rilevantissima in termini ambientali), il suo stesso fallimento, che ci si palesa ogni giorno davanti, nelle ricorrenti crisi del settore primario.
Se a qualcuno non fosse abbastanza chiaro, c’è da dire che le risorse della montagna italiana non sono state mai valorizzate dalla politica, per cui, i pochi che in questi anni si sono preoccupati di essa, altro non hanno potuto fare che assistere al suo graduale e insistente abbandono, da parte dei suoi abitanti, in particolare dei giovani.
L’abbandono di questi territori non significa solo riduzione della superficie coltivata, ma anche perdita dei servizi ecosistemici garantiti da agricoltori e pastori, esposizione dei territori all’erosione da acqua e vento, allo sviluppo incontrollato dei boschi con il conseguente aumento della fragilità di queste stesse terre. Oggi, nel momento in cui le più alte autorità internazionali (Le Nazioni Unite, con l’agenda 2030, l’Unione Europea con la futura PAC, il Vaticano con l’Enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco) invitano caldamente a favorire lo sviluppo sostenibile per salvare il pianeta, la rivitalizzazione delle aree montane diventa sempre più attuale, perché è lì che l’agricoltura sostenibile (sostenibile non solo sotto il profilo ambientale ma anche economico e sociale) è una delle prospettive fondanti in grado di restituire vitalità ai territori.
L’agricoltura sostenibile di montagna permette di salvare i paesaggi, di rendere più sicuro l’ambiente, di offrire i prodotti tipici del territorio, alimentari e artigianali, ma anche di conservare e valorizzare i beni culturali e ambientali, rappresentando, nel complesso, un elemento di attrazione per turismo, anch’esso sostenibile e in evidente crescita tendenziale.
Si tratta di un turismo alternativo a quello dei flussi di massa che invadono le spiagge alla moda e le città d’arte, di un turismo che va alla ricerca di un rapporto autentico con la natura, e che dimostra di apprezzare i cibi locali e i prodotti della tradizione, per quanto oggi realizzati secondo normative che hanno introdotto tecnologie e soluzioni “moderne” a volte rispettose del prodotto, altre no (si pensi ad esempio all’uso dei fermenti selezionati nella caseificazione). Bene, la prospettiva che la crescita di questo turismo ci lascia intravedere è molto interessante, perché attraverso di esso possono essere generati nuovi posti di lavoro, e l’economia della montagna può uscirne rivitalizzata, prefigurando uno sviluppo duraturo delle aree montane anche per le generazioni future.
L’appuntamento e organizzato dall’Università della Montagna di Edolo in collaborazione con Università del Piemonte Orientale, Università della Tuscia e Miur. Chi desiderasse ulteriori informazioni è pregato di telefonare allo 02 5033 0500 o di scrivere a: corso.edolo@unimi.it
Per accedere alla locandina dell’evento clicca qui
8 aprile 2019