
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha di recente avviato una consultazione pubblica sui rischi sanitari connessi alla presenza di aflatossine negli alimenti. Quella delle aflatossine è una delle problematiche più serie e meno considerate dai consumatori: le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di aspergillus, un fungo che prolifera soprattutto in zone caratterizzate da clima caldo e umido.
Le proprietà genotossiche e cancerogene di queste micotossine suggeriscono di mantenere alta la guardia sull’esposizione a cui il consumatore può essere sottoposto nutrendosi con alimenti potenzialmente contaminati. Per questo motivo l’assunzione di prodotti a rischio dev’essere mantenuta a livelli quanto più bassi possibile.
Le aflatossine possono essere presenti nella frutta secca (arachidi, frutta a guscio, fave di cacao, fichi), nei cereali (mais, riso, etc.) ma anche nelle spezie e negli oli vegetali grezzi, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta.
In natura esistono diversi tipi di aflatossine. Quella di tipo B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti in termini di genotossicità e cancerogenicità; è prodotta sia dall’Aspergillus flavus sia dall’Aspergillus parasiticus. L’aflatossina M1 è uno dei principali metaboliti dell’aflatossina B1 nell’uomo e negli animali e può essere presente nel latte proveniente da animali nutriti con mangimi (in genere mais; altamente a rischio quando insilato) contaminati da aflatossina B1.
Il gruppo Contam (esperti scientifici sui Contaminanti nella catena alimentare) dell’Efsa si occupa di valutare i rischi per la salute pubblica connessi alla presenza di aflatossine negli alimenti, avendo ricevuto per questo un incarico dalla Commissione Europea. Questo, alla luce delle discussioni in atto in seno al Codex Alimentarius sui tenori massimi di aflatossine in diversi prodotti alimentari.
L’ultima valutazione completa del rischio legato alle aflatossine fu effettuata dal gruppo di esperti scientifici Contam nel 2007. Di recente essi hanno concluso che l’esposizione alimentare della popolazione europea alle aflatossine desta particolari preoccupazioni per la salute pubblica. Per questo motivo è in corso (disponibile sino al 15 novembre 2019) una pubblica consultazione sul sito web dell’ente.
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14 ottobre 2019