Accademia delle Scienze Usa: “Più danni che vantaggi dalla zootecnia intensiva”

foto Joe Valbuena – Creative Commons License©

“Secondo un recente studio pubblicato dalla National Academy of the Sciences, le aziende agricole statunitensi costano di più all’economia in termini di danni alla salute e all’ambiente di quanto non contribuiscano all’economia stessa”. A sostenerlo, in un articolo intitolato “Animal Agriculture Costs More In Health Damage Than It Contributes To The Economy“ (trad.: “L’agricoltura animale costa di più in termini di danni alla salute di quanto contribuisca all’economia”) è il quotidiano online Organic Consumers, che sottolinea come “per 20 settori economici, lo studio confronta il costo delle morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico da particolato con il valore aggiunto per l’economia”.

“Le aziende agricole”, prosegue Organic Consumers, “hanno ottenuto i risultati peggiori, spinti dall’agricoltura animale”, ed in effetti – come sottolinea lo studio in questione, intitolato “Fine particulate matter damages and value added in the US economy“ (trad.: “Danni da particolato fine e valore aggiunto nell’economia americana“) – “i danni nel settore agricolo sono molto elevati rispetto al valore aggiunto settoriale”.

«Stiamo vedendo», ha dichiarato la coautrice dello studio, Inês M.L. Azevedo, Prof.ssa associata presso la Stanford University (Dipartimento di Ingegneria delle Risorse Energetiche), «che i danni causati dall’inquinamento atmosferico causato dalle aziende agricole sono superiori al valore marginale che le stesse aziende agricole forniscono, in termini economici».

Lo studio, condotto dai ricercatori della Stanford University e della Carnegie Mellon University, si è concentrato sull’inquinamento da particolato, incluso il PM 2.5, che l’EPA ha identificato come la causa del 90% delle 100mila morti premature annue registrate negli Stati Uniti a causa dell’inquinamento atmosferico.

Per approfondire, clicca qui e leggi (in lingua inglese) l’abstract (e, a pagamento, lo studio) dello studio in questione.

13 gennaio 2020