Listeria in un formaggio in Belgio. Ancora una volta è un pastorizzato

Ancora una volta è la cronaca a rispondere, con i fatti, alla errata credenza secondo cui le zoonosi alimentari verrebbero veicolate attraverso il consumo di formaggi a latte crudo. Una tesi cara alle industrie e a chi ha interesse a criminalizzare i produttori di formaggi “vivi”, che non subiscono trattamenti termici. Una tesi falsa.

La notizia giunge dal Belgio, dove un lotto di Espelette Manech, tomme au lait pasteurisé de brebis (toma da latte pastorizzato di capra) è stato ritirato dalla vendita venerdì scorso 1º maggio, a causa della presenza di listeria monocytogenes.

Tutti i dati relativi al lotto di produzione, alla scadenza (09.07.20), ai canali di distribuzione, sono disponibili sul sito web dell’Afsca (Agence Fédérale pour la Sécurité de la Chaîne Alimentaire), che con l’occasione rammenta come “le persone che hanno consumato i prodotti sopra menzionati e che hanno semplicemente febbre, a volte accompagnata da mal di testa, sono invitate a consultare il proprio medico segnalando questo consumo”. [continua dopo la pubblicità]

 

“Le donne in gravidanza”, aggiunge il sito dell’ente sanitario belga, “dovrebbero prestare particolare attenzione a questi sintomi, come anche gli immuno-compromessi e gli anziani. Questi sintomi possono suggerire la listeriosi, una malattia che può essere grave e che può avee sino ad otto settimane di incubazione”.

4 maggio 2020