
Ventisei casi di una grave malattia virale – l’encefalite – hanno messo a soqquadro la sanità pubblica del dipartimento di Ain, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, in Francia. Il focolaio sarebbe stato individuato in un allevamento di vacche e capre, con annesso caseificio, nella cittadina di Oyonnax.
I vettori di questa zoonosi sono le zecche, e il contagio può avvenire sia a seguito del morso del parassita sia attraverso il consumo di formaggi a latte crudo, da greggi e mandrie in cui anche un solo capo sia stato morso dalla zecca, e contaminato dal virus. Secondo l’azienda sanitaria locale, che ha raccolto le dichiarazioni di ogni singolo paziente, più della metà dei malati in questione avrebbe consumato formaggi di quella fattoria, che per l’appunto sono prodotti da latte non pastorizzato. [continua dopo la pubblicità]
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“I primi casi”, raccontano le cronache locali, “sono comparsi a metà aprile, con persone che potrebbero aver avuto “sintomi simil-influenzali non troppo protratte nel tempo”. Sintomi che poi hanno lasciato il campo a “forti mal di testa e vertigini più o meno gravi”. Purtroppo una di queste persone, debilitata da altre patologie in atto, è deceduta nel mese di maggio, tra l’altro senza che si potesse accertare realmente la causa.
Al momento la situazione appare sotto controllo, dopo che 23 delle 26 persone sono state dimesse, il 27 maggio, senza che si fossero registrati nuovi casi. Gli altri due pazienti, al momento sono trattenuti in ospedale per un eccesso di scrupolo, ma il loro stato di salute non desterebbe preoccupazioni.
Encefalite: sintomi, decorso, diffusione
L’encefalite virale da zecche (TBE, ovvero Tick-Borne Encephalitis) è una malattia infettiva virale che colpisce il sistema nervoso centrale e può causare sintomi neurologici prolungati e, in alcuni casi, la morte. È causata da un virus del genere Flavivirus, appartenente alla famiglia delle Flaviviridae trasmesso all’uomo mediante il morso di zecche infette. [continua dopo la pubblicità]
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Si manifesta dopo una o due settimane di incubazione, ma in 2/3 circa dei casi rimane asintomatica. Si manifesta in due fasi distinte: una prima, che dura 7-10 giorni, con febbre, mal di testa e dolore ai muscoli e alle articolazioni. A questa segue un periodo asintomatico – che può durare da 1 a 3o giorni circa – a cui fa seguito una seconda fase che riguarda il sistema nervoso centrale, con possibile meningite, meningoencefalite, paralisi, infiammazione del midollo spinale e delle radici dei nervi spinali. Accompagnano questa fase la prostrazione, l’agitazione, i tremori, disturbi della vigilanza o della coscienza e, a volte, convulsioni e coma.
La TBE è endemica nella gran parte dei Paesi dell’Europa centro-orientale e settentrionale – Italia compresa – e in alcuni Paesi del nord dell’Asia. Le aree geografiche maggiormente a rischio, in base all’incidenza di casi clinici, coincidono con gli Stati Baltici, la Slovenia e la Russia. In Italia, l’encefalite da morso di zecca fu identificata per la prima volta in provincia di Belluno, nel 1994. Da allora i principali focolai hanno riguardato il Veneto e il Friuli-Venezia-Giulia, con il picco più alto che fece registrare 19 casi a livello nazionale, nel 2002.
1 giugno 2020
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