Una soluzione nella strategia di contrasto al virus della pandemia da Covid-19 potrebbe arrivare dalle vacche da latte: la notizia giunge dagli Stati Uniti – per la precisione dal South Dakota – dove un’azienda specializzata in biotecnologie, la SAb Biotherapeutics di Sioux Falls, sta lavorando ad un progetto che pare destinato ad alimentare concrete speranze.
Da quasi due decenni la SAb Biotherapeutics sviluppa e detiene una propria tecnologia in grado di sfruttare la risposta umana alle malattie, al fine di generare rapidamente immunoterapie mirate ed altamente efficienti, su larga scala. Secondo attendibili indiscrezioni l’azienda dovrebbe essere in grado di completare i necessari studi clinici entro poche settimane.
“Una malattia infettiva diffusasi così rapidamente, come nel caso della Covid-19”, spiega una nota stampa dell’azienda statunitense, “rappresenta la sfida ideale a cui la nostra tecnologia è in grado di rispondere. La velocità e la raffinatezza della nostra piattaforma ci permetteranno – partendo da bovini geneticamente modificati – di produrre anticorpi umani, e di affrontare questa minaccia globale per la salute, come nessun altro potrebbe fare”.
I tecnici coinvolti nel progetto metteranno mano quindi alla genetica di questi animali, con l’obiettivo di portarli a produrre cellule immunitarie in grado di produrre anticorpi compatibili con il nostro organismo. Nella fattispecie, la produzione verrà elaborata in maniera specifica per uno specifico agente infettivo – come appunto il virus della Covid-19.
Per farlo, i ricercatori inietteranno nelle vacche le proteine responsabili dell’infezione: nel caso del coronavirus verrà usata la proteina presente sulle punte dell’involucro esterno del virus stesso. Proteina che il virus utilizza per inibire le difese delle cellule del nostro organismo, sfruttandole poi per replicarsi.
Per indurre la produzione di anticorpi, le vacche dovranno entrare in contatto con il materiale genetico del Coronavirus, così che il loro sistema immunitario possa reagire contro di esso. In un secondo momento negli animali verrà inoculata la proteina presente sulle punte del coronavirus, al fine di indurre il loro organismo a produrre gli anticorpi.
Le prime sperimentazioni inizieranno il 25 giugno prossimo; nell’arco di sette settimane l’azienda dovrebbe ultimare la fase sperimentale, dopo la quale i rimedi dovrebbero entrare in produzione. Una curiosità: ogni vacca è in grado di produrre in un mese una quantità di anticorpi sufficienti a trattare centinaia di pazienti.
Le aspettative riposte nella soluzione prospettata da SAb Biotherapeutics sono alte: nello storico dell’azienda figurano vari risultati già conseguiti, tra cui brilla la produzione di anticorpi – sempre da vacche geneticamente modificate – che sono risultati efficaci nel trattamento del Mers-CoV. [continua dopo la pubblicità]
Il Mers-CoV, come la Covid-19, è causato da un Coronavirus, con alcune caratteristiche simili a quelle dell’attuale Sars-CoV-2. Proprio queste affinità hanno permesso ai ricercatori dell’azienda di farsi trovare pronti in poche settimane alla necessaria sperimentazione.
Ora si tratta solo di attendere un tempo relativamente breve per conoscere il responso dei test clinici, che saranno effettuati previa somministrazione diretta ad un ristretto gruppo di pazienti. I test permetteranno di verificare la sicurezza offerta dal trattamento e la sua efficacia nel fronteggiare le infezioni da coronavirus.
15 giugno 2020