Evoluzione: la tolleranza al lattosio è una conquista recente della specie umana

foto di Stefan Sauer – Tollense Valley Project©

L’archeologia del cibo e lo studio dell’evoluzione umana si arricchiscono di elementi utili a disvelare il “mistero” della lattasi, l’enzima – più o meno attivo in ognuno di noi – presente nel nostro intestino, in grado di scindere il lattosio nei due zuccheri che lo costituiscono: il galattosio e il glucosio.

Grazie ad uno studio condotto dai ricercatori dalla Gutenberg-Universität di Mainz (Germania) e dalla Université de Fribourg (Svizzera), recentemente pubblicato sul portale scientifico Current Biology – e da lì su Researchgate – si apprende che nell’età del Bronzo (dal 3000 a.C. al 600 a.C.circa) appena un europeo adulto su otto poteva bere latte senza soffrire di dolori di stomaco. 

foto di Ronald Borgwardt – Tollense Valley Project©

La ricerca (“Low Prevalence of Lactase Persistence in Bronze Age Europe Indicates Ongoing Strong Selection over the Last 3,000 Years”, vale a dire “La bassa prevalenza di persistenza della lattasi nell’età del bronzo in Europa indica una forte selezione in corso negli ultimi 3000 anni”) ha analizzato il genoma di un centinaio di giovani guerrieri (di età media attorno ai 25 anni, ndr) morti nella Germania nord-orientale 3300 anni fa, nella battaglia di Tollense (località della regione settentrionale del Meclemburgo-Pomerania).

Secondo le analisi effettuate su alcuni scheletri rinvenuti in quel territorio, appena un combattente su otto possedeva un enzima lattasi in grado di digerire il lattosio.

«Oggi però», ha spiegato il Prof. Joachim Burger della Gutenberg-Universität di Mainz, «il 90% della popolazione di questa regione possiede questa caratteristica». Una differenza enorme, se si considera che da allora si sono succedute non più di 120 generazioni.

«L’unica spiegazione plausibile», ha aggiunto il Prof. Daniel Wegmann della Université de Frigourg, coautore di questa ricerca, «sta in una forte selezione darwiniana». In sostanza, questa la conclusione degli scienziati, “negli ultimi 3000 anni, gli individui con una lattasi attiva hanno avuto più figli o, altrimenti, quei bambini hanno avuto migliori possibilità di sopravvivenza rispetto ai figli di soggetti senza questa dote”.

Dai calcoli effettuati dai ricercatori, “gli esseri umani in grado di digerire il lattosio hanno avuto in media il 6% di figli in più rispetto ai rimanenti 7/8 dei loro contemporanei”. Un vantaggio evolutivo probabilmente dovuto al fatto che in quell’epoca il latte (principalmente di vacca, pecora e capra) era una bevanda ricca di energia, che incrementava le possibilità di sopravvivenza per chi poteva berlo.

Il gruppo di lavoro delle due università ha anche analizzato i reperti ossei provenienti da altri siti archeologici dell’Europa Orientale e Meridionale, giungendo agli stessi risultati e scoprendo che nelle steppe dell’Europa Orientale il gene è risultato del tutto carente.

Per la cronaca, lo scavo dei luoghi della battaglia di Tollense è avvenuto negli anni ‘90 ed è durato una decina di anni. Molti degli scheletri lì rinvenuti lasciano presagire scontri di efferata violenza, in quanto oltre alle punte di frecce recuperate in prossimità dei resti, molti crani risultano sfondati o schiacciati da corpi contundenti.

14 settembre 2020