Aflatossine: in arrivo dalla Russia un test rapido, efficace ed economico

Una notizia di assoluto rilievo per quanto concerne il contrasto alle tossinfezioni alimentari arriva da Mosca, dove un team di scienziati dell’Università Nazionale di Ricerca Nucleare (MEPhI) ha messo a punto un test semplice, veloce, economico, preciso ed ecologico per stabilire la presenza e la quantità di aflatossina-B1 negli alimenti. Lo comunica l’agenzia stampa Ria Novosti, riferendo che lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica Food Composition and Analysis.

Negli ultimi decenni i ricercatori di molti Paesi “hanno sviluppato”, spiega l’agenzia stampa, “diversi metodi di rilevamento, utilizzando la cromatografia liquida, il test immunoenzimatico e i biosensori fotoelettrochimici”. Dopo vari test di prova e di riscontro, gli scienziati del MEPhI hanno così definito un metodo innovativo, semplice ed economico ma non per questo meno accurato e preciso.

La soluzione adottata offre diversi vantaggi, tra cui, spiega Ria Novisti, “un elevato tasso di arricchimento della sostanza studiata (l’aflatossina-B1), un minimo utilizzo di solvente organico e un ridotto impatto sulle proprietà esteriori del prodotto. Nella prima fase, l’aflatossina-B1 viene associata alla fluoresceina attraverso lo ione di zinco. In seguito viene creato un vortice nella soluzione, per evidenziare il complesso formato in sufficiente concentrazione ed esplorare i suoi spettri ottici. Questa osservazione permette di determinare la presenza di aflatossina-B1 negli alimenti”.

«Il nostro metodo», precisa Konstantin Katin, assistente presso l’Istituto di Nanotecnologia del MEPhI, «è di gran lunga più produttivo ed economico di altri, è sensibile all’aflamaxin-B1 in concentrazioni di 3 microgrammi/L, che è inferiore al limite legale di concentrazioni consentite».

“Secondo gli scienziati”, spiega Ria Novosti, “i metodi di modellazione hanno avuto un ruolo determinante nello studio, che ha permesso di ridurre più volte il numero di esperimenti e interpretare i risultati ottenuti sperimentalmente”.

Superata la fase sperimentale, il nuovo metodo russo è stato testato sul campo in Turchia, dove la ricerca è stata applicata alle esigenze dell’industria alimentare, in particolare su nocciole crude e tostate, uvetta e fichi secchi, di cui il Paese è primo produttore mondiale. Secondo la fonte, i risultati raggiunti dallo studio avrebbero dimostrato che i metodi chimico-quantistici teorici elaborati presso il MEPhI si sono dimostrati utili per la ricerca applicata, nell’interesse dell’industria alimentare. Si apprende inoltre una dichiarata manifestazione di interesse ad espandere l’offerta della soluzione tecnica a Paesi produttori di altri generi alimentari, tra cui il latte (nel cui settore il problema maggiore con le aflatossine riguarda le monocolture intensive di mais) .

2 novembre 2020