Cambiamento climatico e produzioni mediterranee: Agris è al lavoro sugli ovini

Pecora di razza sarda – foto Francesco Canu© – Creative Commons License

L’Agris Sardegna, agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, ha annunciato venerdì scorso, 19 febbraio, il proprio coinvolgimento in un progetto internazionale per la valorizzazione delle risorse genetiche di ovini e avicoli nell’area del Mediterraneo, in relazione al cambiamento climatico in corso. L’ente collaborerà con istituti di diversi Paesi, con il lavoro del gruppo di Genetica e Biotecnologia, concentrando le proprie attività sulla specie ovina.

Il progetto, inserito nel programma “Prima” – orientato a promuovere ricerche in collaborazione tra Paesi del nord e del sud del Mediterraneo – è coordinato dal Prof. Paolo Ajmone Marsan del Dipartimento Diana dell’Università Cattolica di Piacenza e coinvolge e realtà operanti in Francia, Algeria, Marocco e Tunisia.

I ricercatori di Agris, che avranno un ruolo attivo in tutti i fronti di attività previsti dal progetto, dovranno studiare le capacità genetiche di adattamento all’innalzamento delle temperature estive delle varie razze ovine presenti nel Mediterraneo, con particolare attenzione agli stress da caldo.

Il protocollo sperimentale verrà realizzato nell’allevamento genomico dell’azienda Agris di Monastir. In un gruppo di pecore delle quali si conosce l’intera sequenza del Dna verranno misurate le risposte produttive e riproduttive agli stress termici anche con l’aiuto di sensori per la misurazione della temperatura corporea che verranno applicati sottocute. L’obiettivo principale è quello di individuare linee genetiche in grado di adattarsi al riscaldamento previsto per i prossimi decenni.

In vista proprio dell’attività relativa a questo progetto, le dotazioni dell’azienda sono state rafforzate con l’acquisto di una bilancia-separatore elettronica in grado di consentire la misurazione frequente delle variazioni di peso e di stato corporeo degli animali.

Il gruppo di genetica di Agris è stato coinvolto nel progetto grazie alla lunga esperienza maturata nello studio del genoma ovino attraverso numerosi progetti internazionali finanziati nell’ambito di precedenti programmi-quadro europei. Un’attività assai rilevante, culminata poco più di un anno fa con la pubblicazione di un’importante ricerca nel campo della genomica, sulla produttività della razza e il contenuto in grasso e proteine del latte.

Va sottolineato inoltre che, proprio nei laboratori dell’Agris, in questi ultimi anni, è stata individuata la variante genetica che conferisce agli ovini la resistenza alla patologia del Visna Maedi. Da qui, l’ente sardo ha sviluppato un’attività tesa alla selezione di arieti completamente resistenti a tale retrovirus, già disponibili per gli allevatori che avessero particolari problemi con quella patologia. 

22 febbraio 2021