Nuovo allarme per i bimbi vegani: hanno ossa più fragili e stature inferiori

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Le diete vegane non sarebbero affatto adatte ai bambini, potendo avere un impatto negativo sulla loro salute. A sostenerlo non sono le lobby del latte o della carne bensì uno dei più autorevoli centri di ricerca anglosassoni, lo University College di Londra, che a tale proposito ha recentemente dedicato uno studio scientifico, condotto in collaborazione con il polacco Children’s Memorial Health Institute di Varsavia.

Lo studio, intitolato “Growth, body composition, and cardiovascular and nutritional risk of 5 to 10 years old children consuming vegetarian, vegan, or omnivore diets” (trad.: “Crescita, composizione corporea e rischio cardiovascolare e nutrizionale dei bambini di età compresa tra 5 e 10 anni che consumano diete vegetariane, vegane o onnivore“) è reperibile in calce all’articolo, nella sua versione integrale e nella lingua originale (inglese).

Seri problemi con le ossa e il loro sviluppo
In sostanza, secondo i ricercatori, i ragazzi di età compresa tra i cinque e i dieci anni che hanno partecipato alla ricerca e hanno seguito la dieta “Pbd” (Plant-based diet) hanno mostrato ossa più deboli e un accrescimento inferiore (di una media di tre centimetri in altezza) rispetto agli onnivori.

Le ossa di questi soggetti sono risultate anche più piccole e meno forti, ponendo questi bambini in una condizione di rischio per quanto riguarda le fratture e l’osteoporosi in età adulta. Lo studio, pubblicato dal The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 113, Issue 6, June 2021, mette in guardia i genitori per renderli consapevoli dei problemi inerenti le diete vegane nei primi anni di età.

Che la dieta vegana esponga chi la pratichi a gravi carenze nutrizionali è cosa assodata da tempo e ribadita da recenti altri studi (qui uno finlandese e qui uno italo-svizzero). Tutti i ricercatori raccomandano a chi, nonostante questi limiti, voglia praticare tali regimi alimentari l’assunzione di diversi integratori, a partire dalle vitamine B12 e D e da minerali come il calcio.

Una ricerca che colma un vuoto importante
Presentando lo studio, il responsabile del gruppo di lavoro, Prof. Jonathan C. K. Wells dello University College di Londra, ha tenuto a precisare alcune cose: innanzitutto che un numero crescente di «persone sono sempre più attratte dalle diete a base vegetale per una serie di motivi, tra cui la promozione del benessere animale e la riduzione del nostro impatto sul clima».

«In effetti», prosegue il Prof. Wells, «è ormai riconosciuto che uno spostamento globale verso diete a base vegetale è fondamentale per prevenire il collasso climatico e sosteniamo fortemente questo sforzo. Sappiamo anche che fino ad ora la ricerca sull’impatto di queste diete sulla salute dei bambini è stata in gran parte limitata a valutazioni di altezza e peso ed è stata condotta solo su bambini vegetariani», non vegani.

In questo senso il lavoro dei ricercatori britannici e polacchi colma un vuoto, perché finalmente fornisce una visione più completa dell’esito delle diete di onnivori, vegetariani e vegani, fornendo utilissime comparazioni, sinora non disponibili.

Tre centimetri in meno di altezza e ossa più fragili
In sostanza, lo studio dello University College di Londra e del Children’s Memorial Health Institute di Varsavia ha esaminato 187 bambini polacchi sani di età compresa tra cinque e dieci anni; 63 di essi erano vegetariani, 52 vegani e 72 onnivori. A fine ricerca, i dati risultano eclatanti: i bambini che hanno seguito una dieta vegana sono risultati più bassi di tre centimetri di media rispetto agli altri. Inoltre, il contenuto minerale delle loro ossa è risultato inferiore di un 4-6%, e la carenza di vitamina B12 è stata di tre volte maggiore rispetto agli altri soggetti esaminati.

Ad esprimersi circa lo stato di salute delle ossa dei bambini vegani è stata la Prof.ssa Mary Fewtrell, che ha tenuto a sottolineare che «Abbiamo scoperto che i bambini vegani hanno una massa ossea inferiore, nonostante si fosse preso in considerazione che i loro corpi sono più piccoli. Ciò significa che essi possono entrare nell’adolescenza – una fase in cui i fabbisogni nutrizionali specifici delle ossa sono maggiori – con un deficit osseo già accertato. Se tali deficit sono causati da una dieta che persiste nell’adolescenza, ciò potrebbe aumentare il rischio di esiti ossei avversi nel prosieguo della vita».

Meno colesterolo cattivo e massa grassa ridotta
Per quanto la ricerca abbia evidenziato nei bambini vegani dei valori migliori perciò che concerne il colesterolo Ldl (cattivo) e la massa grassa (entrambi inferiori rispetto agli onnivori), altri fattori sono stati registrati come negativi anche per i vegetariani, come quelli evidenziati dal Dottor Desmond Małgorzata, che ha sottolineato come nei vegani  coinvolti «il minor apporto di proteine, calcio e vitamine B12 e D può spiegare le concentrazioni sieriche di vitamine e minerali ossei meno favorevoli».

«Inizialmente», ha aggiunto Malgorzata, «siamo rimasti sorpresi però da una salute cardiovascolare scarsa nei bambini vegetariani presi in esame, ma i loro dati dietetici hanno mostrato che essi stavano seguendo un tipo di dieta basata su piante relativamente lavorate, con livelli di fibre e zuccheri meno salutari rispetto a quelli assunti dai vegani».

Secondo il ricercatore polacco, «stiamo imparando che le diete a base vegetale non sono una garanzia di salute e che dobbiamo comunque selezionare cibi sani».

I ricercatori coinvolti in questo studio hanno espresso l’auspicio che il mondo della ricerca continui ad indagare su questo tema per fornire a tutti – ma in special modo a chi pratichi diete vegetariane e vegane – ulteriori consigli per migliorare la loro alimentazione e minimizzare i rischi.

14 giugno 2021

Lo studio in oggetto è raggiungibile cliccando qui