Cani da guardiania: quale comportamento tenere nell’avvicinarsi ai loro territori?

Gregge con cane da guardiania
foto di Nedih Limani© – Creative Commons License

Troppi italiani ancora vivono le proprie personali evasioni nella natura come se non esistessero altro che sé stessi, i propri cari e i propri animali. Pochissime persone ancora, purtroppo – nell’approssimarsi al godimento di un’escursione, di una pedalata o di un semplice picnic – hanno la coscienza di andare incontro a possibili interazioni con soggetti terzi, e che tra questi potrebbero esserci (oltre ai selvatici e ai cani randagi, sempre più numerosi) delle greggi, delle mandrie, e – com’è naturale che sia – i relativi cani da guardiania.

Con l’arrivo dell’autunno, peraltro, riprendono gli spostamenti delle greggi dagli alpeggi verso le pianure, dove gli animali trascorreranno i mesi invernali sin a quando, nella tarda primavera, torneranno a risalire verso la montagna.

“E così, durante una passeggiata”, spiegano i responsabili dell’Ente di gestione Aree Protette del Po piemontese in un comunicato stampa diffuso nei giorni scorso, “non è raro incontrare anche animali che brucano, ovunque lungo il Po e in particolare nelle zone di confluenza con l’Orco, il Malone, la Dora Baltea e il Sesia (qui un gregge è presente tutto l’anno), dove i pastori concordano con l’ente-parco la sosta e il pascolo in aree idonee alla loro presenza”.

Il pascolamento è una pratica da preservare
L’attività di pascolamento è quindi funzionale alla conservazione delle radure e dei prati, ambienti idonei a molte specie vegetali e animali che prediligono questi spazi aperti al bosco. “Si è visto, in questi anni”, prosegue il comunicato, “che i pascoli abbandonati sono stati colonizzati da arbusti e poi da alberi che hanno trasformato il prato aperto in bosco”. Il pascolamento è dunque una pratica da preservare in quanto, spiegano i responsabili dell’Ente di gestione Aree Protette del Po piemontese, esso “favorisce e conserva la biodiversità, produce foraggio utile agli animali domestici e ai selvatici: e da questa catena trae i propri vantaggi anche l’uomo”.

I cani da guardiania difendono la loro “famiglia”
“Gli animali al pascolo”, proseguono gli esperti dell’ente fluviale, “sono affiancati da cani da guardiania, il cui compito è proprio quello di proteggere il gregge o la mandria dalle minacce esterne: coraggiosi e in grado di sorvegliare il bestiame in autonomia sono un valido supporto per il pastore”. “Per istinto naturale essi identificano in quegli animali la propria famiglia, quindi è prioritario per loro difenderli e chi, anche inconsapevolmente, li spaventa potrebbe essere considerato un intruso pericoloso”.

Regole di comportamento per chi voglia evitare problemi
Bisogna prestare la massima attenzione, dunque, nell’avvicinarsi agli animali al pascolo e ai cani che li accompagnano, e bisogna in particolare:

  • rimanere a debita distanza
  • evitare movimenti bruschi e repentini che potrebbero impaurire gli animali al pascolo e di conseguenza far reagire i cani in loro difesa
  • mai agitare bastoni o lanciare sassi verso gli animali
  • se il cane da guardiania viene nella nostra direzione stiamo fermi ed evitiamo di guardarlo negli occhi, cosa che lui prenderebbe come gesto di sfida
  • allontaniamoci in silenzio e lentamente fino a quando avrà smesso di abbaiare o ringhiare, segno che non ci ritiene più un pericolo
  • chi si trovi in sella alla bici scenda da essa e prosegua conducendola a mano, sempre mantenendo i comportamenti sin qui descritti

Cosa fare se si possiede un cane
“Altra buona norma”, aggiungono i responsabili dell’ente piemontese, “è sempre meglio evitare di portare con sé il proprio cane in aree dove sono presenti animali al pascolo protetti dai cani da guardiania ma se ciò accade è necessario tenere il proprio cane al guinzaglio e allontanarsi da loro con lentezza”.

Chi non abbia attitudine con il mondo rurale e decida di “recarsi in casa altrui” dovrà quindi avere con sé tre doti: il rispetto, l’attenzione e la gentilezza. Ne trarrà dei benefici certi, perché un’escursione, se ben condotta, potrà offrire diverse opportunità: rendere piacevoli degli incontri speciali e capire un po’ meglio il lavoro di chi, operando nella natura, produce alimenti salubri e tutela la biodiversità vegetale e animale.

27 settembre 2021