
Grande passo avanti nella gestione e – più in senso lato – nella cultura dei prati stabili, che caratterizzano alcuni dei territori vocati alla produzione del Parmigiano Reggiano Dop. A conseguirlo è stata la convergenza di intenti e la collaborazione tra il Consorzio Cer (Canale Emiliano Romagnolo) e il Crpa (Centro Ricerche Produzioni Animali) SpA, che – attraverso il progetto Pratismart – hanno centrato l’obiettivo d’uso razionale dell’acqua per l’irrigazione “a scorrimento”.
Il progetto viene condotto in un tratto di canalizzazione sperimentale nel Comune di Sant’Ilario d’Enza, dove è stata posizionata una paratoia automatizzata di concezione innovativa, creata per governare i flussi idrici che alimentano le aree agricole e l’ecosistema locale dei prati stabili.

Il sistema, che è in fase sperimentale, viene controllato da remoto per gestire l’erogazione calibrata dell’acqua durante la singola irrigazione, grazie al collegamento ad Irriframe – il servizio irriguo “esperto” voluto da Anbi (Associazion Nazionale Bonifiche Irrigazioni) – e a una rete di sensori posizionati sul fronte d’avanzamento dell’acqua.
L’innovazione è stata pensata per essere introdotta nelle aziende agricole che operano nel sistema di produzione del Parmigiano Reggiano, nell’area di alta pianura tra le provincie di Reggio Emilia e Parma, per consentire ad esse due finalità rilevantissime:
- di rendere più efficiente l’utilizzo aziendale della risorsa idrica ai fini irrigui
- di ottimizzare l’attività d’irrigazione svolgendola anche in orari notturni
Per operare la fase sperimentale in corso verranno testati dei sistemi automatici di gestione delle acque irrigue, ovvero delle paratoie la cui apertura viene regolata automaticamente in base alle rilevazioni dei sensori presenti sul terreno. Grazie ad essi il sistema può monitorare in tempo reale le condizioni di irrigazione del cotico erboso, incidendo sulla portata e sul tempo di erogazione, al fine di modulare la fornitura dei più corretti volumi irrigui.
Gli obiettivi del progetto
Il prato stabile è un importante elemento dell’economia e del paesaggio dell’area tipica del Parmigiano Reggiano, in particolare nelle provincie più occidentali di Parma e Reggio Emilia, il cui confine coincide in pratica con il corso del torrente Enza, da cui deriva buona parte della risorsa idrica utilizzata per l’irrigazione.
Il principale obiettivo del progetto è quello di favorire l’impiego efficiente della risorsa idrica sui prati stabili polifiti del territorio della Val d’Enza, da sempre irrigati con il metodo dello scorrimento con acque superficiali derivate dal torrente Enza, o sotterranee da pozzi aziendali o consortili. La maggior efficienza ricercata in questo contesto è certamente da intendere nel senso agronomico, economico e ambientale.
Nel presentare il progetto, il presidente del Consorzio Cer, Nicola Dalmonte, ha sottolineato che «lo scopo è quello di ridurre sensibilmente il prelievo irriguo e di ottimizzarne l’uso, indirizzando l’acqua nella frazione di terreno occupata dalle radici. In questo modo si contribuisce a una maggiore sostenibilità della pratica dell’irrigazione, indispensabile per la coltura dei prati stabili, di alto valore per la biodiversità animale e vegetale, che caratterizza il comprensorio del Parmigiano Reggiano».
In Italia, secondo le più recenti stime della Fondazione Slow Food, i prati stabili sono diminuiti di circa il 25% ed oggi più che mai la praticoltura, che caratterizza le regioni settentrionali e soprattutto la parte occidentale dell’Emilia Romagna, ha necessità di tutela e valorizzazione per esprimere al meglio il suo tradizionale e consolidato potenziale qualitativo per l’alimentazione delle bovine da latte: minor contenuto di grassi saturi ed alti valori di Omega 3 – ovvero un miglior rapporto Omega6/Omega3 – nei formaggi prodotti col foraggio, che ne deriva.
Altre informazioni sono ottenibili consultando il sito web del progetto Pratismart.
25 ottobre 2021