Francia: tre big al lavoro per ridurre del 30-50% i farmaci nelle stalle

Il quartier generale della Biodevas
foto Biodevas©

Ridurre l’uso di antibiotici in zootecnia per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è un imperativo ineludibile per la salute pubblica mondiale. Un fronte su cui la comunità scientifica internazionale è fortemente impegnata, per mettere a punto soluzioni alternative efficaci, in grado tutelare umanità, animali e ambiente.

In Francia è stato avviato un nuovo progetto, denominato “Neolac”, verosimilmente il più grande in termini di realtà coinvolte e durata, che vede la partecipazione dell’ente di ricerca Inrae (Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement), la cooperativa Sodiaal , con cento dei propri allevatori, e la Biodevas Laboratoires, azienda nata nel 2006 per progettare soluzioni alternative ai prodotti chimici in agricoltura, utilizzando estratti vegetali.

Il progetto Neolac, che avrà un costo di 2,5 milioni di euro e un respiro di quattro anni, è stato presentato ufficialmente il 28 scorso, come “un programma di ricerca e sviluppo per ridurre l’impatto economico e sanitario delle principali patologie dell’allevamento nel settore lattiero-caseario”.

Lanciato nel gennaio scorso su piccola scala, il progetto ha ora assunto le caratteristiche per essere esteso ad un maggior numero di stalle, con lo scopo dichiarato di “sviluppare soluzioni naturali e preventive, in alternativa agli input chimici e agli antibiotici nella lotta contro le tre principali patologie delle vacche da latte: la mastite in corso di allattamento, la mastite durante l’asciugatura e la gestione del periparto”.

A tale proposito, la Biodevas Laboratoires ha già sviluppato due delle tre soluzioni fitoterapiche, una delle quali già in commercio, mentre le altre due verranno testate in corso di ricerca.

foto Biodevas Laboratories©

La prima soluzione ad essere sperimentata – denominata Parlac – mira a migliorare lo stato immunitario delle vacche da latte e a limitare la comparsa di mastiti durante la lattazione. È stata testata nell’allevamento sperimentale dell’Inrae di Rennes, in Bretagna, a partire dall’inizio del settembre scorso. “Essa”, assicurano i ricercatori, “consentirà di sviluppare nuove metodologie e modelli di studio”.

Via via che lo studio procederà nella messa a punto di tutti e tre i prodotti, verranno coinvolte un crescente numero di stalle, sino ad impiegarne cento, nell’arco dei prossimi mesi.

“L’uso di tali soluzioni naturali”,  hanno piegato i ricercatori, “dovrebbe consentire agli allevatori di ottenere un guadagno economico indipendentemente dal tipo di attività – biologica, estensiva, intensiva – con una riduzione dei costi di allevamento – perché le soluzioni naturali sono meno costose della terapia antibiotica – e un miglioramento della qualità del latte, che porta ad una migliore valorizzazione del prodotto. In definitiva, un risparmio sostanziale quale che sia l’impostazione aziendale”.

 

«Da quindici anni i nostri laboratori», ha sottolineato François Blua, amministratore delegato della Biodevas Laboratoires, «progettano soluzioni totalmente naturali che riducono la terapia antibiotica e combattono la resistenza agli antibiotici nei settori agricoli. Esse si sono affermate e vengono esportate in tutto il mondo. Neolac rappresenta un progresso significativo per l’industria lattiero-casearia francese e offrirà nuova visibilità a questa evidenza: esistono soluzioni naturali efficaci, quale che sia la modalità operativa della stalla».

Il progetto Neolac, è stato sottolineato nella presentazione, mira a ridurre dal 30% al 50% l’utilizzo di input chimici contro queste tre patologie, grazie a soluzioni applicabili a tutti i sistemi di allevamento, indipendentemente da luogo, razza, volume di produzione e tecniche di mungitura.

8 novembre 2021