Orrore dall’Islanda: farmaco per bovine da latte ottenuto dal sistematico dissanguamento di cavalle

Cavalla sottoposta a prelievo di sangue
Li chiamano “allevamenti da sangue” e sono oltre cento in tutta l’Islanda. Le cavalle gravide vengono sottoposte ad un prelievo di cinque litri di sangue a settimana per due o tre mesi – immagine tratta dal video di Animal Welfare Foundation©

La zootecnia intensiva è di nuovo nell’occhio del ciclone per il nesso diretto tra produzione e consumo di un farmaco – l’eCG o gonadotropina corionica equina, utilizzato nelle patologie ovariche   delle bovine da latte, diffuso negli allevamenti intensivi – e “l’immorale sfruttamento di cavalle praticato nella “civilissima” Islanda.

Secondo la denuncia, effettuata martedì scorso 23 novembre dalla Awf – Animal Welfare Foundation, almeno un centinaio di allevamenti islandesi sarebbero dediti al parziale e ripetuto dissanguamento di cavalle incinte, al fine di produrre l’eCG, richiesto dall’industria del farmaco veterinario per far fronte alle richieste di mercato.

Nell’investigare sul caso, i membri dell’associazione avrebbero scoperto – e documentato in video – una sequenza di violazioni del benessere degli animali che smentisce le dichiarazioni rilasciate dalle aziende farmaceutiche, dagli allevatori e dalle autorità veterinarie coinvolte. 

Lo “Eurogroup for Animals” ribadisce la sua richiesta di vietare l’importazione di eCG, l’ormone derivato dal sangue delle cavalle, nell’Ue.

“Circa 90mila cavalli”, dichiarano i responsabili di Awf, “vengono allevati oggi in Islanda, contribuendo all’economia del Paese con l’allevamento industriale, il turismo, lo sport e la produzione di carne. Ma anche attraverso un’altra attività, molto meno nota: il sangue delle cavalle gravide viene raccolto con il fine di ottenere l’eCG – o gonadotropina corionica equina – noto anche come Pmsg (gonadotropina sierica di cavalla incinta), utilizzato nell’allevamento di animali per indurre la crescita follicolare, l’ovulazione e l’estro”.

Per quest’ultima finalità, ogni settimana, nei cosiddetti “allevamenti da sangue”, vengono prelevati cinque litri di liquido ematico da ciascuna cavalla, per un massimo di dieci settimane. Per estrarre l’eCG dal sangue, le cavalle devono essere gravide, e i puledri, essendo un “sottoprodotto” di questa attività, in genere finiscono al macello. “I prezzi dei puledri”, assicurano all’Awf, “sono ormai ai minimi storici e lo sfruttamento del sangue delle fattrici è diventato molto più redditizio, stimolando ulteriormente la crescita del settore”.

Arnthor Gudlaugsson, amministratore delegato di Isteka ehf, l’azienda farmaceutica islandese che collabora con gli allevamenti investigati dalla Awf – Animal Welfare Foundation, ha confermato che la produzione è triplicata dal 2009 ad oggi. Ciò si traduce in un fatturato di circa 10 milioni di euro l’anno. Isteka gestisce direttamente diversi allevamenti ed è partner di un centinaio di “allevamenti da sangue”.

“L’attività”, precisa l’Awf, “è in forte espansione da anni, a causa della domanda delle aziende farmaceutiche, come MSD Animal Health, Intervet Productions e Ceva Santé Animale, e degli allevatori di animali nell’Unione Europea”.

“La raccolta del sangue”, sostiene l’Awf, “viola le leggi sulla protezione degli animali in vigore in Islanda e nell’Ue: la maggior parte delle cavalle allevate per questo scopo sono semiselvatiche, non hanno quasi nessun contatto con gli umani”. Le registrazioni del filmato che accompagna la denuncia, effettuate durante la raccolta del sangue, mostrano i lavoratori che picchiano le cavalle e usano cani aggressivi per movimentarle.

“Poiché, secondo la legge islandese, solo i veterinari potrebbero effettuare i prelievi di sangue”, insistono all’Awf, “essi dovrebbero intervenire immediatamente nel caso di violazioni del benessere animale, e segnalarle all’autorità veterinaria. Tuttavia, questo non accade perché anche i veterinari guadagnano bene dal business del sangue, come hanno confermato i nostri informatori”.

L’Awf, congiuntamente alla Tsb – Tierschutzbund Zürich, ha inviato le riprese effettuate all’avvocato islandese per il benessere degli animali Árni Stefán Árnason e il suo parere appare eloquente: «Le scene del maltrattamento mostrano una crudeltà verso le cavalle che è severamente vietata. Questa può essere punita con una multa molto pesante o con la reclusione fino a due anni, nonché con il divieto di detenzione di animali».

La professoressa Stephanie Krämer del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università Justus Liebig di Giessen (Germania), ha descritto la procedura di raccolta del sangue come “un insistito trauma per le cavalle”.

Dopo le numerose indagini condotte negli “allevamenti di sangue” in America Latina, di cui probabilmente poco si è parlato in Europa, il caso dell’Islanda dimostra ulteriormente la necessità che l’Unione Europea intervenga. Insieme a diverse organizzazioni internazionali per il benessere degli animali, Eurogroup for Animals, Awf e Tsb invitano la Commissione Europea a seguire la direzione indicata dal Parlamento Europeo nella sua risoluzione sulla strategia Farm to Fork e a vietare l’importazione e una simile e indiscriminata produzione di eCG.

29 novembre 2021

Per sapere cosa ne dice in dettaglio la stampa islandese, leggi qui (in lingua inglese) oppure qui (traduzione in italiano con Google Translate).

Per maggiori informazioni scientifiche sull’uso di eCG, leggi qui (originale in inglese).