Pascoli ed energia solare: Engie e Inrae lanciano le siepi fotovoltaiche

Pannelli fotovoltaici verticali
Siepi fotovoltaiche – foto Engie©

La Francia sta lavorando alla messa a punto di un sistema agrivoltaico innovativo, che nasce per i pascoli e adotta pannelli solari bifacciali, che permettono il posizionamento verticale. La prima installazione verrà effettuata su un terreno di proprietà dell’Inrae (Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement) ​​all’interno dell’Unità Sperimentale “Herbipôle“, nel comune di Laqueuille, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.

Il progetto, che prende il nome di “Camelia”, permetterà ai ricercatori di studiare il servizio fornito dall’installazione di pannelli così particolari in un pascolo, analizzando innanzitutto gli impatti sulla produzione di energia elettrica, ma anche altri effetti agronomici dell’impianto: sul microclima aereo (luce, vento, umidità, etc.), su quello sotterraneo (temperatura, umidità del suolo, etc.), sulla crescita, produzione di biomassa e qualità della risorsa foraggera, sulla fertilità e sullo stock di carbonio del suolo.

Ma non solo: studiando Camelia i ricercatori “peseranno” l’impatto del sistema sulla biodiversità, e valuteranno il comportamento del bestiame e la compatibilità delle strutture verticali con l’uso di macchine agricole. Ad operare sulla resa energetica dell’installazione saranno i tecnici di Laborelec, il centro di ricerca di Engie, che parteciperà attivamente all’analisi delle prestazioni dell’impianto.

Il sistema di “siepi fotovoltaiche”, che produrrà 100KWp (chilowatt di picco), sarà installato su un’area agricola di un ettaro scarso – utilizzata unicamente per il pascolamento – dislocata in prossimità di un’unità tecnologica di controllo.

Considerato largamente nella prospettiva di una transizione energetica agropastorale, il fotovoltaico è oggetto da tempo di collaborazioni tra gli operatori del settore e il mondo agricolo, in particolare con la componente pastorale (ne parlammo nel novembre scorso, a proposito di una installazione statunitense), in applicazioni che sono sempre sembrate interessanti ma perfettibili.

Verosimilmente con Camelia l’agrivoltaismo sta per compiere un primo e importante passo per superare i limiti sin qui palesati da altri sistemi solo apparentemente analoghi, in una più equilibrata sinergia tra produzione agropastorale e produzione di energia elettrica.

Rispetto ai più comuni pannelli per installazioni “a terra”, le siepi fotovoltaiche lasciano intravedere un miglior adattamento alle attività agricole, con un ingombro limitato e un sistema di ancoraggio semplice, modulare e reversibile. Le prestazioni tecniche dell’impianto, i suoi effetti sui pascoli e sul bestiame e la sua facilità d’uso potrebbero condizionate favorevolmente lo sviluppo di questa nuova e promettente tecnologia.

Dal punto di vista economico, l’investimento sostenuto da Engie per questo progetto ammonta a poco meno di un milione di euro. Dopo alcuni mesi dedicati alla fase di analisi e alle concessioni edilizie (dovute per ogni impianto fisso), i lavori verranno avviati, secondo programma, alla fine di questo inverno. Nella prossima primavera è prevista la messa in opera e l’immissione in rete dell’energia elettrica prodotta. La sperimentazione durerà cinque anni, tre e mezzo dei quali saranno operati in collaborazione con tra Engie ed Inrae, mentre la fase finale di diciotto mesi prevede attività di specifica competenza di Engie.

24 gennaio 2022