Dall’Irpinia i formaggi spalmabili con shelflife estesa, grazie al progetto Formlife

Formaggio fresco
Immagine di repertorio – foto Pixabay©

Un progetto – Formlife – lanciato un anno fa di questi tempi dal Gal Irpinia, è arrivato al suo primo naturale compimento venerdì scorso, 10 giugno, a Zungoli, in provincia di Avellino, con la presentazione dei formaggi messi a punto presso il caseificio della cooperativa agricola Molara, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e il centro di ricerche scientifiche Biogem di Ariano Irpino.

A prendersi la scena, com’è giusto che fosse, sono stati i veri protagonisti dell’iniziativa, vale a dire “i formaggi” che, spiegano i fautori del progetto, sono stati “prodotti con l’introduzione di metodi naturali e innovativi”, realizzati “alzando l’asticella delle sfumature sensoriali e della sostenibilità”. Formaggi spalmabili, concepiti – secondo le ambizioni che caratterizzano Formlife – utilizzando estratti di piante autoctone del territorio.

A caratterizzare i prodotti, sono state quindi solo ed esclusivamente materie prime locali d’eccellenza: tanto i latti utilizzati quanto le essenze officinali (olii ed estratti), selezionate con il duplice obiettivo di caratterizzare organoletticamente i formaggi e al tempo stesso di estenderne la shelflife.

“La realizzazione del progetto Formlife”, spiegano al Gal Irpinia, “è volta sia a migliorare le prestazioni delle aziende locali attive nel comparto lattiero-caseario, mediante innovazioni di prodotto e di processo, sia a valorizzare i prodotti lattiero-caseari tipici del territorio”.

“Ci si riferisce in particolare”, argomentano i promotori dell’iniziativa, “all’impiego di piante officinali nel comparto lattiero-caseario”. Piante “che, adoperate per la conservazione dei prodotti stessi, concorreranno ad aumentare la competitività delle aziende e del comparto del territorio irpino”. “In effetti, proprio grazie al miglioramento di prodotto, garantito dall’innovazione introdotta, si riuscirà sia a valorizzare i formaggi (migliorandone le caratteristiche e aumentandone la shelflife) sia a migliorare le prestazioni economico-finanziarie delle aziende coinvolte”.

Le attività di ricerca in corso

Più nel dettaglio, Formlife prevede una serie di attività di ricerca rivolte all’individuazione di piante officinali autoctone idonee al miglioramento della salubrità e della qualità dei prodotti lattiero-caseari. Una volta selezionate, verranno messe a punto le metodologie di lavorazione per la produzione di estratti idroalcolici e di olii essenziali, da utilizzare – come spiegato – per ottimizzare la conservazione delle creme di formaggio.

“Il gruppo di lavoro”, spiegano al Gal Irpinia, “procederà all’individuazione di matrici polimeriche con estratti vegetali intrappolati e alla successiva analisi delle proprietà antiossidanti e antimicrobiche, nonché alla formulazione dei prodotti e alla valutazione della relativa shelflife, mediante indagini di tipo organolettico, biochimico e microbiologico”. 

In sintesi gli obiettivi del progetto Formlife sono riassumibili nei seguenti tre punti: 

  • realizzazione di iniziative volte allo sviluppo e alla sperimentazione di nuovi prodotti, processi e tecnologie tese alla riduzione dei costi di produzione e alla valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie, con particolare riferimento all’utilizzo di nuove tecniche di conservazione, lavorazione, realizzazione e lancio di prodotti innovativi;
  • soddisfacimento delle richieste del mercato locale relativamente agli standard qualitativi garantito da una migliore corrispondenza dei prodotti e dei processi;
  • miglioramento delle prestazioni economico-finanziarie delle aziende della filiera caratterizzate da una bassa innovazione.

Per saperne di più si rimanda il lettore ai siti web del Gal Irpinia e della Cooperativa Molara.

13 giugno 2022