
Sin dai suoi albori, la produzione di latte formula – ovvero per la prima infanzia – e la ricerca ad essa associata, hanno riguardato principalmente il latte vaccino, con poche ma crescenti eccezioni, che di tanto in tanto hanno riguardato ora il latte ovino ora il caprino.
In questi giorni uno studio scientifico (“Goat milk based infant formula in newborns: A double-blind randomized controlled trial on growth and safety”, vale a dire “Latte formula per lattanti a base di latte caprino: uno studio su crescita e sicurezza”), pubblicato dal Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition, torna a portare quest’ultimo sotto i riflettori. I ricercatori vi discutono i risultati di uno studio, randomizzato e in doppio cieco (sia gli sperimentatori sia i partecipanti non conoscono il tipo di trattamento assegnato), sull’efficacia del latte di capra per la promozione della crescita e in quanto a parametri di sicurezza.
Fermo restando che il latte materno umano va considerato sempre e comunque la migliore fonte di nutrimento per la prima infanzia, nei casi in cui la mamma non abbia latte a sufficienza, in genere i pediatri raccomandano l’adozione di formulazioni alternative, per mantenere parametri di crescita ottimali del bambino.
Com’è noto ai più, le formulazioni a base di latte vaccino sono maggiormente utilizzate come fonte di nutrimento alternativa o complementare, ma – per quanto poco comuni – le formulazioni a base di latte di capra hanno dimostrato di fornire una crescita più che adeguata. Queste formulazioni sono state autorizzate sia dall’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) che dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Rispetto alle precedenti indagini sulle formulazioni a base di latte caprino – che presentano più o meno diversi limiti, come la ridotta dimensione del campione, la natura degli studi (in genere osservazionali) o formulazioni non sempre esclusivamente basate su latte caprino – la presente ricerca ha garantito delle basi maggiormente attendibili.
Lo studio – che ha visto coinvolti specialisti olandesi e tedeschi – ha coinvolto un totale di 218 lattanti sani che a inizio ricerca avevano compiuto il 14º giorno di età, distribuiti in venticinque località di studio, tutte europee. I bambini sono stati aggregati casualmente nei due gruppi e nutriti in uno con latte formula di capra e in uno con latte formula vaccino.
Parametri di crescita e sicurezza a confronto
I parametri di crescita sottoposti a valutazione e confronto hanno riguardato il peso corporeo, l’altezza e la circonferenza cranica a 14, 28, 56, 84 e 112 giorni di età. La sicurezza e la tollerabilità delle formulazioni sono state valutate registrando eventi avversi, caratteristiche delle feci, reflusso, coliche, flatulenza e l’eventuale somministrazione di farmaci, per queste o per altre cause.
Lo studio quindi ha basato le proprie analisi sui profili di efficacia e sicurezza, confrontando tra di loro tre possibili alimentazioni: le formulazioni a base di latte di capra (Gmf: goat milk based infant formula), le formulazioni a base di latte vaccino (Cmf: cow milk infant formula) e il latte materno (Bf: breast fed), come termine naturale di riferimento.
Differenze salienti tra i gruppi allo studio
I lattanti aggregati nei gruppi “formulazione latte di capra” e “formulazione latte di vacca” sono risultati omogenei in quanto a caratteristiche di base. Rispetto ad essi, le mamme che allattano al seno – oltre ad avere un livello di istruzione medio più elevato e una minore percentuale di fumatrici – hanno bambini mediamente più grandi rispetto a quelli nutriti con entrambe le formulazioni.
I due gruppi che adottavano i latti formula hanno fatto registrare analogie anche per ciò che riguarda la somministrazione dei quantitativi prescritti e l’apporto calorico garantito ai piccoli. Al termine del periodo di prova di 98 giorni (112 giorni di età), il peso corporeo medio dei bambini allattati con latte di capra, con latte di mucca e con latte materno erano rispettivamente di 7.009, 6.781 e 6.449 grammi. Considerando il peso iniziale dei neonati, l’analisi ha rivelato un aumento di peso comparabile in entrambi i gruppi di formulazione.
Rispetto ai bambini che hanno consumato il latte materno, quelli allattati con latte formula hanno fatto registrare un aumento di peso significativamente maggiore a partire dall’84º giorno. Nonostante ciò, non sono state osservate differenze significative tra i gruppi: né in termini di altezza né in termini di circonferenza cranica.
Maggior sicurezza con il latte di capra
Sui parametri di sicurezza il latte formula a base di latte di capra ha dimostrato migliori performance sia rispetto al gruppo alimentato con latte formula vaccino, sia rispetto al gruppo in cui le madri allattavano al seno.
Gli eventi avversi più comuni osservati nei due gruppi con latti formula hanno incluso disturbi gastrointestinali e infezioni, disturbi della pelle e dei tessuti sottocutanei. Un tasso di incidenza comparabile di sintomi di tollerabilità – inclusi reflussi, coliche e flatulenze – è stato osservato in entrambi i gruppi dei latti formula.
Conclusioni
I risultati dello studio indicano che il miglioramento del peso corporeo, dell’altezza e della circonferenza cranica tra i bambini che consumano esclusivamente latte formula a base di latte caprino è equivalente a quello osservato nei bambini che consumano esclusivamente latte formula a base di latte vaccino. I neonati appartenenti ai due gruppi hanno dimostrato un livello di tollerabilità simile alle formulazioni. Nel complesso, lo studio evidenzia che le formulazioni a base di latte di capra forniscono una crescita adeguata e sono sicure per l’uso nei bambini, garantendo apprezzabili livelli di sicurezza.
13 giugno 2022