Introdotto su queste pagine nell’ottobre del 2020, il progetto Vistock dell’Università degli Studi di Firenze (Dagri – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali), relativo al pascolamento controllato virtualmente, ha di recente concluso la propria attività presso due allevamenti del Mugello (uno in montagna, uno in pianura), presentando i molti e interessanti risultati attraverso la pubblicazione intitolata “Strumenti innovativi per la gestione del pascolo estensivo di bovini da carne: l’esperienza del progetto Vistock” (booklet, 41 pagine, 33 illustrazioni e grafici a colori).
Una raccomandazione è d’obbligo, per il lettore che non si interessi alle produzioni carnee, ed è quella di mantenere alta l’attenzione sui contenuti di questa ricerca, in quanto la stragrande quantità delle informazioni in essa contenute (o per meglio dire, tutte) sono al contempo utili a chi pratichi pascolo estensivo con bovine da latte.
Il progetto Vistock ha avuto come obiettivo generale la messa a punto di un sistema integrato (sistema Vistock) di tecnologie e pratiche innovative, basate sull’applicazione di “virtual fencing” (letteralmente “recinzione virtuale”), dati satellitari, strumenti modellistici e dispositivi di allevamento di precisione del bestiame.
Il sistema oggetto dello studio ha offerto agli allevatori un importante supporto conoscitivo per un più efficiente controllo degli animali al pascolo, grazie al quale è stato possibile ottimizzare l’utilizzo della risorsa pascoliva, migliorare il benessere degli animali, e favorire l’adattamento del sistema di allevamento ai cambiamenti climatici.
Le attività sperimentali di Vistock hanno riguardato, per la parte zootecnica, la gestione del pascolo tramite la tecnologia “virtual fencing”, basata sull’uso di collari prodotti dalla norvegese Nofence. Tali collari, usati per la prima volta in Italia, permettono non solo di conoscere la posizione di ciascun capo in tempo reale, ma anche di controllarne il movimento, senza la necessità di utilizzare o spostare recinzioni fisse, attraverso la delimitazione da remoto di precisi confini per il pascolamento.
Per quanto concerne invece la parte agronomica, i ricercatori hanno effettuato uno studio approfondito della risorsa foraggera attraverso la definizione di un protocollo per la raccolta di dati in campo, utilizzando sistemi tradizionali e la tecnologia innovativa Grasshopper, la simulazione della produttività dei pascoli attraverso l’utilizzo di modelli semplificati (modello Vistock, Bellini et al. 2022) e la definizione di soglie di pascolamento integrando dati satellitari con le informazioni Gps dei collari.
I principali risultati, per quanto riguarda l’applicazione del “virtual fencing”, hanno dimostrato che l’adattamento degli animali al collare (misurato in termini di suoni e di leggere scosse rilasciate dal collare al momento dello sconfinamento del recinto virtuale), varia in base a diversi fattori legati all’ubicazione delle due aziende ma anche, probabilmente, all’età degli animali.
Ad esempio, nell’azienda situata nel basso Mugello, dove la mandria era costituita mediamente da vacche più adulte, l’adattamento al collare è stato più difficoltoso. Al contrario, in alto Mugello, dove era allevata una mandria più giovane, dopo un breve periodo di adattamento, gli animali hanno risposto positivamente rimanendo sostanzialmente all’interno dei confini virtuali.
L’integrazione di queste tecnologie con strumenti modellistici e da remoto, ha permesso di testare e proporre metodologie per ottimizzare l’utilizzo della risorsa pastorale nei diversi ambienti analizzati durante la stagione di pascolamento, nonché di fornire agli allevatori un supporto nella gestione del bestiame.
Nella suddetta pubblicazione sono contenuti una descrizione sintetica degli strumenti e delle metodologie utilizzate, la presentazione dei risultati raggiunti, la sintesi dei punti di forza e di debolezza del sistema, al fine di una sua replicabilità in altri contesti di allevamenti estensivi e semi-estensivi.
3 ottobre 2022
Per saperne di più: “Strumenti innovativi per la gestione del pascolo estensivo di bovini da carne: l’esperienza del progetto Vistock” (pdf)