
“Mappare il fenomeno degli incendi boschivi in Sicilia e contrastarlo tramite il rewilding, una pratica che prevede di ripristinare ampi ecosistemi, reintroducendo specie animali e ricostruendone l’habitat”. È questo il senso del progetto Re-wildfires, che dieci tra studiosi, appassionati ed esperti locali e internazionali porteranno avanti da Palermo a Gela, da Menfi a Mazara del Vallo, osservando da vicino alcune delle più significative esperienze di lotta al fenomeno dei fuochi incontrollati nelle aree di interesse naturalistico.
“L’obiettivo”, spiegano i fautori del progetto in una nota stampa, “è quello di progettare pratiche volte a utilizzare i pascoli naturali, ripristinare abbondanti e diversificate popolazioni di fauna selvatica, creare dal basso paesaggi forestali più selvatici ed ecologici per rendere le aree del Mediterraneo maggiormente resilienti nei confronti degli incendi”.
Il workshop iniziale di Re-wildfires si terrà dal 16 al 20 novembre prossimi e interesserà, tra le altre, l’area naturale protetta di Gela “Geloi wetland”, la riserva naturale del Bosco di Ficuzza e alcune (poche purtroppo) realtà di aziende agricole che svolgendo attività pastorale hanno mantenuto in vita la pratica di prevenzione degli incendi.
“Gli incendi in Sicilia”, prosegue la nota stampa, “sono spesso causati dall’intreccio di tre fattori cruciali: interessi politici ed economici contrastanti, mancanza di paesaggi selvaggi equilibrati e bestiame mal gestito”. Il progetto pilota Re-wildfires, finanziato dal Ban (Bosch Alumni network) e dall’Iac (International Alumni Center) di Berlino, ha preso piede all’inizio del 2022 su iniziativa dei coordinatori nazionali per l’Italia del network Ban e dietro la spinta entusiasta di Hanna Rasper, appassionata designer sociale tedesca, da anni radicata a Palermo.
“I partecipanti alla visita in Sicilia”, concludono gli artefici di Re-wildfires, “sono Wouter Helmer (avvocato di Rewilding e co-fondatore di diverse organizzazioni per la conservazione della natura, tra cui Rewilding Europe), Georg Messerer (ecologo e guida della natura selvaggia), David Martín (scienziato ambientale con un forte interesse per la gestione degli incendi boschivi in collaborazione con la Fondazione Pau Costa), Salvatore Bondì (conservatore, ricercatore scientifico e permacultore), Enrico Guzzo (conservatore specializzato in biodiversità aviaria), Marc Arcarons (capofila del progetto “Fire Flock” dedicato alla gestione del rischio incendio attraverso il pascolo presso la Fondazione Pau Costa) con la guida organizzativa dei rappresentanti italiani della Bosch Alumni Network – Giorgia Floro, Giuseppe Scandone e Giuseppe De Simone – e con Hanna Rasper”.
14 novembre 2022