
Inizierà oggi presso il Forte di Bard, in Valle d’Aosta, per concludersi venerdì prossimo 17 marzo, la conferenza finale del progetto Life Pastoralp, già presentato da queste pagine nel settembre e nell’ottobre scorsi.
Pastoralp è stato finanziato dall’Unione Europea e avviato nel 2017, con lo scopo di studiare gli impatti climatici e definire le misure e le raccomandazioni per l’adattamento dei pascoli alpini ai cambiamenti in atto.
Il progetto è coordinato dall’Università degli Studi di Firenze e coinvolge partner italiani (Arpa Valle d’Aosta, Institut Agricole Régional, Parco Nazionale del Gran Paradiso) e francesi (Centre National de la Recherche Scientifique, Institut National de Recherche pour l’Agriculture l’Alimentation et l’Environment, Parc National des Ecrins)

La conferenza finale, intitolata “Global challenges in mountain agropastoral systems – Scientific evidence on impacts, adaptation and policies” (trad.: “Sfide globali nei sistemi agropastorali montani – Evidenze scientifiche su impatti, adattamento e politiche”) ha l’obiettivo di riunire ricercatori, responsabili politici, tecnici dell’agricoltura e della divulgazione, agricoltori e studenti, e di farlo per condividere e discutere le questioni attuali ed emergenti relative agli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi agropastorali di montagna.
Il dibattito su questi temi, ospitato nel cuore delle Alpi, sarà favorito da esperienze provenienti da tutta Europa e dagli ambienti montani e darà vita a nuove idee e proposte da diffondere e condividere a livello globale, sia per alimentare la ricerca, sia per favorire l’inclusione dei risultati scientifici all’interno degli strumenti amministrativi.
Il contesto studiato
La particolare vulnerabilità delle Alpi ai cambiamenti climatici è acclarata: i mutamenti stanno impattando evidentemente su natura, esseri umani ed economia di montagna.
Alle primavere siccitose e alle estati con picchi di calore anomali si alternano piogge sempre più intense e concentrate e inverni secchi: tutti eventi con i quali gli agricoltori già oggi sono chiamati a fare i conti, ma che sempre più condizioneranno l’azione e le scelte di chi opera sul territorio.
I pascoli alpini sono tra gli ecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici e a disturbi antropici, e al contempo rappresentano un importante elemento per l’economia e la società delle comunità di montagna.
L’obiettivo è promuovere una gestione sostenibile del pascolo che preservi, in uno scenario di cambiamento climatico e di eventi estremi sempre più frequenti, tutti i servizi ecosistemici offerti dai pascoli alpini tra cui la qualità e la quantità della risorsa foraggera, la conservazione della biodiversità e lo stoccaggio di carbonio.
Per mettere a punto gli strumenti volti a ridurre la vulnerabilità di queste aree e per promuovere le strategie di adattamento, i partner del progetto hanno avviato, fin dalle fasi iniziali, un ampio dialogo con tutti i portatori di interesse.
I risultati
Quello di Pastoralp è stato un lavoro corale che si è focalizzato sull’esame e la validazione delle misure tecniche per fronteggiare – nel breve, medio e lungo termine – gli eventi meteorologici e i cambiamenti di fondo del clima.
I risultati del progetto saranno utili nell’ambito dell’elaborazione dei diversi piani di settore, con la formulazione di raccomandazioni che portino all’inserimento, in questi strumenti amministrativi, di misure che tengano nella giusta considerazione i fabbisogni emersi per una migliore gestione degli alpeggi.
Riconoscimento europeo per Pastoralp
Infine, un riconoscimento, ha raggiunto Pastoralp, selezionato da Cinea (europea Climate INfrastructure and Environment executive Agency, in italiano “Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente”) tra i cinque migliori progetti che si occupano di buone pratiche per la conservazione delle montagne. Alla conferenza finale parteciperanno alcuni rappresentanti della Direzione generale per l’ambiente della Commissione Europea, per comunicare il riconoscimento ai responsabili del progetto.
15 marzo 2023
Il programma della conferenza è consultabile sul sito di Pastoralp