
La Spagna degli agrozootecnici – se non tutta almeno una buona parte di essa – è ben cosciente delle differenze tra zootecnia intensiva ed estensiva e degli enormi vantaggi che la seconda comporta, per gli animali, l’ambiente e per i valori nutraceutici del cibo che da essa deriva. Ma anche per la riduzione dei rischi d’incendio, laddove i terreni vengano brucati adeguatamente dai ruminanti.
Attorno a questa tematica cinquanta persone – in gran parte tecnici e allevatori – si sono riunite di recente in un webinar dedicato proprio all’allevamento estensivo e alla prevenzione degli incendi boschivi, organizzato dalla Plataforma por la Ganadería Extensiva y el Pastoralismo (Piattaforma per l’allevamento estensivo e la pastorizia) e dalla Fundación Entretantos. Ne ha riferito giovedì scorso il portale web Interimpresas, nato dal gruppo editoriale Nova Agorà “per modernizzare la comunicazione professionale in Spagna”.
L’iniziativa si agganciava ad una precedente riunione, tenutasi con le stesse modalità nel luglio scorso. Riunione in cui furono sommariamente trattati i vantaggi dell’allevamento estensivo per ridurre la massa vegetale (sterpaglie, erba secca, arbusti) presente nei campi e nel sottobosco, al fine di prevenire gli incendi. Stavolta la trattazione ha riguardato anche la necessità di un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali, e al contempo di approfondire queste tematiche e di valutare le esperienze di successo legate a questo tipo di pratica.
Ad esporre i diversi casi sono intervenuti alcuni tecnici coinvolti nei vari progetti.
Caso n. 1 – Il primo caso esposto è quello che ha coinvolto l’allevatrice Rosana Alvarez. Si tratta di un allevamento di bestiame in regime di produzione biologica, nel Comune di León. L’esperienza di pascolo riguarda la manutenzione delle linee Red Eléctrica ed Enagas nella Riserva della Biosfera dell’Alto Bernesga (León). Rosana possiede circa duecento vacche e svolge un servizio di pulizia delle erbe grazie al pascolamento diretto dei suoi animali. Un’attività che si concentra in aree sensibili, sotto le linee elettriche e sul tracciato di un gasdotto.
I bovini però non mangiano tutti i vegetali presenti nella zona, pertanto la parte residua viene eliminata attraverso il calpestio. Per prolungare la permanenza degli animali nella zona si offre loro la disponibilità di sale. I collari con sistema Gps permettono di controllare le posizioni e i tempi del pascolamento.
Caso n. 2 – È stata esposta l’esperienza della Fondazione Plan 42, un’iniziativa per la prevenzione degli incendi boschivi nella regione di Castilla y León. Si tratta di uno dei territori con la più alta incidenza di incendi boschivi in Spagna. Il progetto, lanciato nel 2002, ha permesso di individuare nella cosiddetta “cultura del fuoco” la principale motivazione dei frequenti incendi.
L’attività è stata orientata nell’individuazione di una problematica sociale basata su due principali fattori: la scarsa comprensione dei valori ambientali del territorio da parte della gente e il forte invecchiamento della popolazione rurale. Sono state attuate azioni rieducative che hanno coinvolto la popolazione, con obiettivi di medio e lungo periodo.
Caso n. 3 – Il tecnico Didac Diaz, del Ministero dell’Ambiente, Municipio delle Gran Canarias ha esposto il lavoro del Municipio nel sostenere il pascolo come mezzo di prevenzione degli incendi. Diaz ha esposto la collaborazione esistente tra i pastori e il Municipio delle Gran Canarias. Il progetto “Gran Canaria Mosaico” è stato concepito per prevenire gli incendi attraverso la formazione di paesaggi “a mosaico”, che si basano sulle attività agricole, zootecniche e forestali alternati, e sull’adattamento della società a convivere con il fuoco.
Caso n. 4 – Il progetto “Gran Canaria Pastorea” è stato concepito grazie all’assegnazione di superfici di pascolo in boschi e anfratti su proprietà pubbliche, a pastori e pastore, remunerando economicamente questo servizio di prevenzione degli incendi boschivi. In questo modo si effettua un pascolamento prescritto e controllato.
Per supportare questo tipo di pascolamento, vengono utilizzati collari Gps e quindi l’intensità del pascolo può essere controllata: in questo modo le attività vengono trasferite su mappe che aiutano a definire il compenso per l’allevatore, che viene retribuito in base all’intensità del pascolamento.
Caso 5 – Il caso esposto dall’allevatrice di capre Blanca Segoviano è quello dell’Associazione La Cántara, che produce latte di capra da pascolo estensivo. L’assegnazione dei terreni è stata effettuata dal Comune di El Boalo, nella Provincia di Madrid, in cambio di un’attività di educazione ambientale rivolta a terzi.
Blanca vi conduce il proprio gregge da due anni, laddove il Municipio stesso gestisce alcune proprie mandrie sin dal 2018. Il suo bestiame, destinato alla produzione di latte, offre al Comune il servizio di contenimento della macchia attraverso il pascolamento.
Attualmente gli allevatori di capre che producono latte riescono a sostenersi solo con il prodotto e gli aiuti, poiché il pascolamento per la prevenzione antincendio è solo un complemento dell’alimentazione degli animali, che non possono vivere solo di esso. Il futuro prevede la diversificazione delle attività includendo nel progetto la sensibilizzazione e l’educazione ambientale delle scolaresche, sfruttando la vicinanza alla città di Madrid.
Altri esempi di pascolamento antincendio sono descritti nell’articolo originale “Ejemplos en diversos territorios del uso de la ganadería para la prevención de incendios forestales” sul sito di Interempresas, creato da Nova Agorà. La traduzione automatica dell’articolo, con Google Translate, cliccando qui.
La storia di Nova Agorà e Interempresas
Nova Agorà nacque nel 1992 su iniziativa del proprio fondatore, Albert Esteves, economista e imprenditore nel settore dei beni strumentali, con l’obiettivo di modernizzare la comunicazione professionale in Spagna. Una comunicazione che in quegli anni era stagnante negli schemi e nelle metodologie tradizionali, estranei alle nuove tecnologie dell’informazione che stavano cominciando ad emergere.
Fin dalla nascita, il marchio Interempresas di Nova Agorà è stato scelto per rendere evidenti i tratti distintivi del nuovo progetto: la creazione di un canale d’informazione e comunicazione azienda-azienda, che focalizzasse il messaggio sul prodotto e sulla tecnologia, con l’obiettivo di diventare un strumento per la generazione d’impresa.
Nova Àgora è stata la prima azienda del settore dell’editoria giornalistica professionale ad aver scelto Internet come canale prioritario per la diffusione delle informazioni, sempre in abbinamento ai media tradizionali, ma comprendendo che, per sua stessa natura, il nuovo canale rendeva necessario considerare il contenuto e la sua diffusione in modo completamente diverso. Ancora oggi Interempresas.net è, molto avanti rispetto ai concorrenti, essendo il portale Internet più importante al mondo di contenuti tecnico-professionali e multisettoriali in lingua spagnola, con oltre un milione di visite mensili.
Interempresas ha iniziato il suo viaggio al servizio di settori industriali incentrati sulla produzione di macchinari e beni strumentali, aggiungendo gradualmente nuove aree e settori fino a coprirne più di sessanta, dai più tradizionali come l’agricoltura, l’edilizia o l’industria, nelle loro diverse specialità, ai più all’avanguardia e innovativi come le comunicazioni, la stampa 3D, l’industria 4.0 e le città intelligenti.
5 aprile 2023
fonte: Plataforma por la Ganadería Extensiva y el Pastoralismo