“Polmonite acuta di origine virale”: è questa la diagnosi comunicata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo alla Fattoria Di Vaira di Petacciato, in provincia di Campobasso, a seguito della moria di vacche da latte abbattutasi sull’azienda a cavallo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile.
Una settantina di capi sono morti e l’attività del caseificio è stata sospesa, mentre i bovini da carne, ospitati in un’altra struttura sono risultati indenni dalla malattia. Al momento l’azienda ha comunicato che tutti gli obblighi del caso con il servizio veterinario dell’Asrem (Azienda Sanitaria Regionale del Molise) sono stati compiuti con esito positivo per l’azienda, senza portare ad alcun vincolo né obbligo di profilassi.
Secondo i dirigenti dello Zooprofilattico la malattia – Ppcb o pleuropolmonite dei bovini – avrebbe trovato le condizioni ideali per propagarsi velocemente per via degli sbalzi termici registrati alla fine del mese scorso.
«Non si è trattato di un’epidemia», ha spiegato Fabio Cordella, direttore dell’azienda, «e non sussistono rischi per la salute delle persone. Latte e formaggi precedentemente prodotti dalle vacche in questione sono esclusi da qualsiasi contaminazione».
Tutte le attività produttive – carne e derivati e orticoltura – e la commercializzazione proseguono regolarmente, a eccezione di quelle lattiero-casearie, e anche il ristorante è regolarmente in funzione.
L’eco che la notizia ha avuto sui social media ha fatto scattare immediatamente una gara di solidarietà tuttora in corso, con l’obiettivo di accelerare al massimo verso l’acquisto di una nuova mandria, il cui valore si aggira attorno ai 250mila euro.
19 aprile 2023