Stop all’abuso dei farmaci nelle stalle: i Nas sanzionano otto allevamenti nel vicentino

siringhe
foto Pixabay©

Cambiare consuetudini diffuse e radicate nel tempo, si sa, non è cosa facile. Nonostante le restrizioni e le sanzioni, nonostante ci sia in gioco la salute pubblica il “vizietto” di somministrare antibiotici ai propri animali, certi allevatori – allevatori intensivisti – non lo perderanno forse mai.

Loro non lo capiscono quanto il fenomeno della resistenza microbica si stia aggravando, e se lo capiscono non se ne curano più di tanto. Un fenomeno che sta falcidiando un’infinità di vittime nel mondo non basta per indurli a cambiare. Loro, e più di loro i tecnici che li seguono – e che le leggi dovrebbero rispettare e far rispettare – non riescono a guardare oltre il proprio ombelico, oltre la mastite che imperversa nelle loro stalle, oltre la necessità di “risolvere” i propri problemi.

Costi quel che costi, anche se si tratta di infrangere le restrizioni imposte dall’Unione Europea, anche se si tratta di attingere medicinali sul mercato illegale, loro continuano a praticare trattamenti su trattamenti agli animali, da latte o da carne che siano. In molte delle grandi stalle, dove la battaglia quotidiana si gioca contro malattie croniche e acute, la loro “farmacia” interna c’è, c’è sempre stata, e sempre ci sarà. E non sarà sempre in regola, purtroppo.

I Nas avviano un’indagine e sanzionano i primi otto allevatori

È in questa dimensione che operavano otto allevamenti di bovine da latte della provincia di Vicenza, nei Comuni di Bolzano Vicentino, Castelgomberto, Grisignano di Zocco, Monticello Conte Otto, Pozzoleone e Quinto Vicentino, in cui mercoledì scorso, 17 maggio, i Carabinieri dei Nas hanno rilevato serie irregolarità riguardanti l’uso di farmaci veterinari, riscontrando la detenzione di prodotti che dal febbraio scorso sono vietati, in quando destinati all’esclusivo uso umano.

I militari sono così risaliti alle forniture illegali di farmaci commercializzati e detenuti in assenza sia delle necessarie ricette veterinarie che delle documentazioni di provenienza. Ciò ha comportato il sequestro di una cinquantina di confezioni di medicinali veterinari – per un valore complessivo di 5mila euro circa – e la contestazione delle relative sanzioni amministrative, pari a 25mila euro complessivi.

Tutto ciò, in barba al regolamento 2022/1255, che dal 9 febbraio scorso stabilisce in tutta l’Unione Europea nuovi limiti nel commercio e nella somministrazione di antimicrobici (antibiotici, antivirali e antiprotozoici), riservati al trattamento di infezioni nell’uomo. L’obiettivo è di preservare l’efficacia terapeutica di determinati antimicrobici riservati esclusivamente alla medicina umana.

Un’operazione di ampia portata, che si espanderà a macchia d’olio

I militari dell’Arma – che hanno anche avviato un’attività di analisi su campionamenti di latte crudo che porteranno a individuare la presenza di residui farmacologici – hanno agito nel contesto di un piano di ampia portata che si svilupperà prossimamente oltre il territorio vicentino, in un’operazione tesa ad eradicare il fenomeno dell’abuso dei trattamenti antibiotici. Le prossime province sotto la lente saranno quelle di Padova e Verona, ma l’indagine proseguirà anche nel vicentino, per poi estendersi oltre, a macchia d’olio.

24 maggio 2023