Una condotta criminale, molte corresponsabilità, una vita distrutta a causa di un formaggio a latte crudo contaminato – quella di un bambino ridotto in stato vegetativo – sono al centro di un’indagine giornalistica di “Mi manda RaiTre”, andata in onda sabato scorso, 4 ottobre e rilanciata sul web da Rai TgR Trentino.
Il servizio, firmato dall’inviata Rai Maria Luisa Di Simone, torna a narrare la vicenda di Davide Maestri, il bambino di quattro anni che nel giugno del 2017 mangiò del formaggio a latte crudo – il Due Laghi – che il Caseificio di Coredo produce e promuove da anni sul proprio sito web (già nel 2016 come purtroppo ancor oggi) come “ottimo per la merenda dei bambini”.
L’estate scorsa quello stesso formaggio – che provocò a Davide una gravissima forma di sindrome emolitica uremica, mandandolo in coma, rendendolo cieco e costringendolo ad uno stato vegetativo permanente – avrebbe nuovamente infettato una bambina, di due anni e mezzo, nonostante il prodotto venga ora termizzato, evidentemente in maniera non corretta. Ancora una volta una notizia grave sottaciuta dalla grande stampa, che dovrebbe fare di più – molto di più – per sensibilizzare i consumatori su questa tematica.
Stando a quanto trapelato, la Procura di Trento avrebbe fatto eseguire “analisi sui campioni prelevati dai Nas Trento su oltre 400 forme di formaggio”, che sarebbero risultate “parzialmente non conformi per presenza di escherichia coli produttrice di stec”. “L’analisi sul parametro fosfatasi”, inoltre, “evidenzia una non corretta termizzazione del latte anche su formaggi che i gestori del caseificio affermano essere stati prodotti con latte pastorizzato”.
Il servizio Rai, che dura meno di 7 minuti – e che merita assolutamente di essere guardato e diffuso – propone sintetiche e preziose interviste a qualificati esperti, e non manca di denunciare responsabilità e corresponsabilità che debbono essere urgentemente corrette. Tra di esse quelle di alcuni rivenditori al dettaglio che alla richiesta di idoneità dei formaggi a latte crudo per l’alimentazione di bambini (e di donne incinte e anziani) rispondono – e il servizio lo dimostra – come mai dovrebbero rispondere: rassicurando l’acquirente, inducendolo a somministrare quel tipo di formaggio (a latte crudo con stagionatura inferiore ai 60 giorni), per l’appunto, ai bambini.
Confcommercio Trentino deve intervenire
Concludendo, se da un canto la condotta criminale è imputabile a chi ha rovinato la vita di un essere umano, e andrà accertata e punita dal sistema giudiziario, non deve passare in secondo piano la grave corresponsabilità di chi – oltre a vendere prodotti a rischio – semina ignoranza (ci riferiamo ai soli bottegai interpellati dal servizio Rai, non ad altri, ndr). Se da un lato il sistema latte Trentino (Concast) ha già prontamente preso le distanze dal caso (ma il Caseificio di Coredo fa pur parte del consorzio) in sede giudiziaria e mediatica, dall’altro sarebbe doveroso che Confcommercio Trentino si pronunciasse e intervenisse sul caso – ovvero sui negozianti intervistati da “Mi manda RaiTre”, dandone comunicazione a tutta la categoria – con la dovuta urgenza e la necessaria fermezza.
8 novembre 2023
(*) Ci riferiamo ai soli negozianti che, interpellati dalla giornalista di “Mi manda RaiTre” (puntata del 4 ottobre scorso) hanno affermato che i formaggi a latte crudo di stagionatura inferiore ai 60 giorni possono essere somministrati ai bambini
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