Conosciuto sin dalla sua scoperta – risalente al 1928 – come uno dei diversi acidi grassi che caratterizzano latti e carni da animali al pascolo, l’acido trans-vaccenico (Tva) sale in questi giorni agli onori della cronaca scientifica mondiale, grazie a una ricerca della University of Chicago pubblicata dalla rivista specializzata Nature.
A dispetto di un titolo che forse potrà apparire complesso – “Trans-vaccenic acid reprograms CD8+ T cells and anti-tumour immunity” – lo studio, firmato dal Prof. Jing Chen e dal suo gruppo di lavoro, porta con sé una verità semplicissima, e importantissima: il Tva sarebbe un potente anti-tumorale, in grado di colpire diversi tipi di cancro attivando le cellule immunitarie che combattono il tumore stesso.
In particolare la ricerca è giunta a dimostrare che l’assunzione di Tva migliora la capacità di alcuni linfociti – denominati T CD8+ – di infiltrarsi nelle formazioni neoplastiche e uccidere le cellule tumorali. I molti test effettuati dai ricercatori hanno dimostrato che i pazienti con livelli più elevati di Tva circolante nel sangue hanno risposto meglio all’immunoterapia, suggerendo che la sostanza potrebbe avere un potenziale come integratore nutrizionale per migliorare i trattamenti clinici del cancro.
«Ci sono molti studi che cercano di decifrare il legame tra dieta e salute umana», ha spiegato Chen, «ed è molto difficile comprenderne i meccanismi sottostanti a causa dell’ampia varietà di cibi che le persone mangiano. Ma se ci concentriamo solo sui nutrienti e sui metaboliti derivati dal cibo, iniziamo a vedere come essi influenzano la fisiologia e la patologia».
«Concentrandoci sui nutrienti che possono attivare le risposte delle cellule T, ne abbiamo trovato uno – il Tva, per l’appunto – che effettivamente migliora l’immunità antitumorale, attivando un importante percorso immunitario”.
Ma non solo: la ricerca in oggetto evidenzia anche la prospettiva di un approccio metabolomico per comprendere come gli elementi costitutivi della dieta influenzino la nostra salute. A tale proposito il Prof. Chen ha affermato che il suo team confida nella possibilità di costruire una libreria completa di nutrienti che circolano nel sangue per comprendere il loro impatto sull’immunità, ma anche su altri processi biologici come l’invecchiamento.
«Dopo milioni di anni di evoluzione», ha concluso Chen, «ci sono solo un paio di centinaia di metaboliti derivati dal cibo che finiscono per circolare nel sangue, quindi ciò significa che potrebbero avere una certa importanza nella nostra biologia. Vedere che un singolo nutriente come il Tva ha un meccanismo molto mirato su un determinato tipo di cellula immunitaria, con una risposta fisiologica molto profonda a livello dell’intero organismo, lo trovo davvero sorprendente e intrigante».
13 dicembre 2023