Pulina (UniSS): “I prodotti di origine animale? Alleati per nostra salute e ambiente”

Convegno dell’Accademia Nazionale di Agricoltura
foto Ana©

“Carni, latti, uova e loro derivati possono essere sostenibili tanto a livello salutistico, quanto economico, ambientale ed etico”. Ad affermarlo, venerdì scorso 19 gennaio, sono giunti un pool di autorevoli esperti, convenuti a Roma a Palazzo della Valle – sede nazionale di Confagricoltura – in qualità di relatori del convegno “Carni rosse: economia, salute e società. Una riflessione” organizzato dall’Ana (Accademia Nazionale di Agricoltura).

L’incontro, tenutosi nella prestigiosa Sala Serpieri, ha offerto l’occasione per fornire uno sguardo approfondito sull’intera filiera della produzione zootecnica nazionale e in particolare su quella della carne rossa, partendo dagli allevamenti per arrivare alle qualità nutrizionali dei prodotti e al loro impatto ambientale, con l’intenzione di fornire corrette informazioni sul rapporto alimentazione-ambiente attraverso l’esposizione di docenti ed esperti delle Università di Bologna, Sassari e a Bari, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, della Società Italiana di Nutraceutica e della Nutrition Foundation of Italy.

“Da qualche tempo”, spiega una nota stampa dell’Ana, “le produzioni zootecniche sono messe in discussione” – da più parti e con disparati argomenti, spesso ideologici – “attraverso numerose e incontrollate fake news”, per sfatare le quali “è doveroso informare adeguatamente i consumatori, orientandoli verso stili di vita equilibrati e abitudini alimentari sane, senza cadere in immotivate paure”.

In quest’ottica, prodotti storicamente indispensabile per una corretta ed equilibrata alimentazione, debbono essere presentati con un corredo di informazioni che, da una parte mettano in evidenza i rischi connessi ad un consumo inappropriato, ma dall’altra, valorizzino adeguatamente le proprietà positive di questi alimenti.

Nella sua relazione il Prof. Giuseppe Pulina, ordinario di Zootecnia speciale all’Università degli Studi di Sassari, ha sottolineato come «quelle animali rappresentino la quota di proteine indispensabili per la nostra alimentazione più rilevante» e che «oltre il 55% degli amminoacidi essenziali ci arrivino da carne, latte, uova e pesce».

«Sostituire questi alimenti», ha proseguito Pulina, «non è difficile: è praticamente impossibile. In molti Paesi del mondo vi è la necessità di aumentare i consumi, i quali ad esempio sono troppo bassi in alcuni Paesi dell’Africa, dove abbiamo una percentuale di bambini che non raggiungono la maturità somatica e psicologica, proprio per carenza di prodotti di origine animale nella loro alimentazione. Il tema più importante, quindi, è dar da mangiare a tutti, farlo bene e in maniera accessibile, e i prodotti di origine animale fanno parte di questo paniere». 

«Quando un pregiudizio si insinua nella narrazione collettiva», ha concluso Pulina, «è difficile smontarlo. Ci vuole tempo, ma soprattutto ci vogliono le evidenze e noi le evidenze scientifiche le abbiamo tutte”. E “se il buon senso prevale a volte sul senso comune» potremmo «ritornare a mangiare ragionevolmente prodotti di origine animale all’interno della dieta mediterranea già ricca di vegetali, perché mangiamo tutto in maniera equilibrata e ragionata».

24 gennaio 2024