Ancora problemi di listeria in formaggi a latte crudo, ma un elemento nuovo c’è, nella notizia, che arriva dalla Francia e già fa il giro del mondo: i “formaggi” contaminati, con grave rischio per la salute pubblica, sono di tipo vegano, e provengono da “latte” vegetale, per la precisione “latte” di noci.
La notizia, rilanciata nei giorni scorsi da alcuni tra i principali editori scientifici (Research Gate, PubMed e The New England Journal of Medicine), appare introdotta dall’eloquente titolo “Outbreak of Listeriosis Associated with Consumption of Vegan Cheese” (“Epidemia di listeriosi associata al consumo di formaggio vegano”), e proviene da un autorevole gruppo internazionale di studio, coordinato dal Prof. Marc Lecuit, microbiologo dell’Institut Pasteur di Parigi, direttore del Listeria National Reference Center.
“I formaggi a base vegetale”, spiegano i ricercatori, “sono commercializzati come alternative sicure al formaggio a latte crudo per le popolazioni ad alto rischio di infezioni di origine alimentare”. E “i casi di listeriosi in Europa, anche in gravidanza, sono stati collegati al consumo di formaggio vegano”.
L’epidemia di listeria monocytogenes oggetto della ricerca risale al periodo aprile-dicembre del 2022 e colpì otto persone in Belgio, Francia, Germania e Olanda, risultando come il primo caso di listeriosi da “formaggio” vegano mai registrata. Tra le otto persone contagiate, quattro erano donne incinte – che a causa della listeria partorirono all’ottavo mese di gravidanza – e uno era immunodepresso e fu colpito da meningoencefalite.
“La listeria monocytogenes”, spiegano i ricercatori, “può contaminare vegetali, come le noci, utilizzati per produrre sostituti vegani del formaggio che in genere non sono pastorizzati o sterilizzati durante la lavorazione”. Lo studio avrebbe portato alla conclusione che “le (cosiddette, ndr) alternative al latte a base di noci sono in realtà più favorevoli alla crescita di L. monocytogenes rispetto al latte bovino”.
Allertati dall’esito dello studio, i responsabili della Fda statunitense, hanno voluto rassicurare il proprio mercato sottolineando che “negli Stati Uniti non è stata ancora rilevata alcuna epidemia di listeria monocytogenes connessa al formaggio vegano o vegetale”, ma che si sono verificati “alcuni focolai di salmonella associati ad anacardi”, come “ad esempio, nel 2021, un’epidemia multistato di salmonella, che fu ricollegata ad un “formaggio brie” di anacardi crudi”.
A seguito dello studio europeo, l’Usda (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America) richiede “a tutti i produttori che le mandorle destinate al consumo umano siano d’ora in avanti pastorizzate, e che tutte le bevande commerciali non casearie a base vegetale vengano pastorizzate o ultrapastorizzate”. Allo stesso tempo ricorda che anche “i prodotti pastorizzati possono essere fonte di infezione se le aree di produzione sono contaminate”.
24 aprile 2024