Fienagione a impatto zero: nasce in Italia la rete compostabile per rotoballe

Rotoballe
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A poco più di un anno dal suo esordio sul mercato, la start-up Alkivio – nata per iniziativa di Iit (Istituto Italiano di Tecnologia) e Novacart, ha recentemente siglato un accordo di collaborazione con la Novatex Italia, leader nella produzione di reti e altri materiali per la raccolta e la  conservazione del fieno.

Nello sviluppo di un progetto comune, le due società hanno unito le proprie competenze al fine di ridurre l’uso di materiali plastici nella realizzazione di rotoballe, sostituendo le reti comunemente utilizzate con materiali biocompositi, sostenibili per l’ambiente.

L’accordo tra le due aziende risponde alla comune volontà di introdurre innovazione nel settore agricolo, attraverso la realizzazione di nuovi materiali a ridotto impatto ambientale alternativi alla plastica, ancora troppo utilizzata. L’obiettivo della collaborazione, infatti, è lo sviluppo di un prototipo di rete per rotoballe che utilizzi una formulazione di AlkiPaper® _ famiglia di biocompositi sostenibili commercializzata da Alkivio – per il processo di produzione e per le sue caratteristiche peculiari.

Il nuovo prototipo di rete sarà testato prossimamente in campo grazie alla tecnologia e all’esperienza che Novatex ha acquisito da anni in questo settore.

Novatex Italia e Alkivio: due aziende italiane ai vertici del settore

Novatex Italia – Fondata nel 1977, l’azienda ha il suo quartier generale (sede, centro di ricerca e unità produttiva principale) a Oggiono, in provincia di Lecco e un secondo centro di produzione a Ferrandina, nel materano.

L’azienda realizza reti innovative, grazie a un’esclusiva tecnologia proprietaria, e commercializza un’ampia gamma di soluzioni per la raccolta e la protezione del fieno, come spaghi, film e teli traspiranti di copertura. Attualmente esporta il 70% della produzione, verso Europa, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Americhe, Centro e Sud Africa.

Alkivio – L’azienda è nata nel 2022 dalla collaborazione tra il Dipartimento “Smart Materials” della Iit e l’azienda Novacart, che operano assieme nel laboratorio congiunto di Garbagnate Monastero, in provincia di Lecco. Costituitasi come start-up innovativa, Alkivio – che deriva il nome dal greco antico “la forza della vita” – produce AlkiPaper®, biocomposito pellettato che ha rivoluzionato il settore delle bio-plastiche, consentendo alle industrie convenzionali di produrre oggetti biocompostabili utilizzando i macchinari già in loro possesso.

La forte affinità di intenti delle due aziende trae vantaggio ulteriore dalla loro vicinanza geografica: le loro sedi distano quattro chilometri l’una dall’altra, ma non solo. La collaborazione tra di esse rappresenta anche l’incontro tra due leadership familiari con molte affinità: gli Anghileri in Novacart e i Castagna in Novatex.

L’importanza dell’innovazione nelle parole dei responsabili aziendali

«La missione di Novatex», spiega l’Ad di Novatex Italia, Domenico Castagna, «è quella di offrire soluzioni efficaci e sostenibili per la protezione e la valorizzazione del raccolto. Gli sforzi di Novatex vanno oggi verso l’implementazione di un percorso virtuoso, indirizzato all’attuazione di un’economia circolare capace di ridurre, raccogliere e riciclare la plastica utilizzata nella fienagione. Grazie all’incontro con Alkivio prende avvio una nuova strategia che si concentra sul superamento dei limiti attuali della materia prima. Un percorso innovativo e ambizioso, in perfetta sintonia con il Dna di Novatex».

Dal canto suo, Fulvio Puzone, Ad di Alkivio, sottolinea che «con Novatex, Alkivio applica i propri biocompositi nel settore agricolo, un settore a cui la nostra start-up è fortemente interessata. Realizzare e testare un prototipo che, al termine di una fase sperimentale, possa essere fornito ad un player del calibro di Novatex ci consentirebbe di realizzare un nostro obiettivo: quello di vedere i nostri biocompositi applicati alla vita reale, riducendo l’impatto dell’uomo sulla natura e rifornendo i settori industriali di materiali innovativi performanti e formulati per decomporsi in condizioni controllate a fine vita».

Alle parole dei due vertici aziendali si aggiunge il commento del direttore tecnico di Iit, Lorenzo De Michieli, che sottolinea quanto «questo accordo dimostra come la costituzione di nuove aziende innovative sia la forza del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, e possa avere ricadute in settori rilevanti tanto per l’economia locale quanto nell’ambito internazionale”.

19 giugno 2024