Ci sono voluti anni per far sì che lo Stato capisse l’importanza della transumanza e dei tratturi, e che decidesse di proteggere questi ultimi. A fronte di un colpevole ritardo, che ha significato sovrapposizioni e deturpazioni di ogni genere – di infrastrutture viarie, di opere che si potevano fare altrove, di cementificazione – finalmente anche se tardivamente un apparato dello Stato si appresta a sostenere e proteggere quel che rimane degli antichi tratturi. Vale a dire il sistema viario della transumanza, che cinque anni or sono – nel dicembre del 2019 – ha conquistato il titolo Unesco di Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Il comando regionale dei Carabinieri Forestali “Abruzzo Molise” assieme alla Regione Abruzzo, ha infatti comunicato nei giorni scorsi che nei prossimi mesi verrà avviata un’azione di controllo che permetterà di verificare il corretto utilizzo del demanio armentizio o tratturo, “spesso occupato”, si legge in una nota stampa, “da strutture abusive o utilizzato in assenza di titolo”.
“Con l’emanazione della legge 746 del 1908 (centosedici anni fa, pensate!, ndr) fu stabilita la conservazione di quattro grandi tratturi che interessavano il territorio abruzzese e di regioni limitrofe: il tratturo L’Aquila-Foggia, il Celano-Foggia, il Pescasseroli-Candela e il Castel di Sangro-Lucera”. Un dispositivo con cui venne decretata la loro parificazione alle strade nazionali di proprietà demaniale. Inoltre, nel 2012 una successiva catalogazione aggiunse ai precedenti i tratturi Centurelle-Montesecco e Lanciano-Cupello.
Cosa sono i tratturi
Il tratturo è un largo sentiero erboso, pietroso o in terra battuta, sempre a fondo naturale, originatosi dal passaggio e dal calpestio degli armenti. Di norma la misura della larghezza della sede del tracciato viario è di 111 metri, corrispondenti a “sessanta passi napoletani”.
La nota dei Carabinieri Forestali
“Dopo la ricognizione delle superfici interessate dalle antiche vie armentizie per la transumanza del bestiame” spiega una nota dei Carabinieri Forestali Abruzzo Molise, “soprattutto quello ovino, effettuata dalla Regione Abruzzo con la collaborazione del Dipartimento Diceea dell’Università dell’Aquila, i tratturi presenti sul territorio regionale, partendo dalla Provincia di Chieti, saranno oggetto di verifiche da parte dei Carabinieri Forestali, al fine di controllare il corretto utilizzo di un patrimonio che è parte integrante della nostra storia”.
25 settembre 2024