La ricerca italiana compie un importante passo in avanti nel contrasto alla scrapie, patologia prionica che interessa le specie ovi-caprine. A comunicarlo, giovedì scorso, 7 novembre, è stato l’Izsplv (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) di Torino, artefice di un innovativo metodo per la diagnosi precoce della malattia.
“Il metodo”, spiegano i responsabili dell’Istituto in una nota stampa, “offre una via di diagnosi preclinica, non invasiva e di alta sensibilità, dimostrando come il latte possa essere una matrice biologica per la rilevazione della Scrapie”
Lo studio, che è stato valutato come “terzo miglior lavoro scientifico” al convegno “Prion 2024” – svoltosi a fine ottobre a Nanchang, in Cina – rappresenta un passo avanti significativo nella diagnosi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse) e può avere un impatto profondo nella gestione e nella prevenzione di queste malattie negli allevamenti.
La ricerca presentata sotto forma di poster e intitolata “Detection of Pathological Prion Protein in Milk Samples from Scrapie Naturally Infected Sheep by Real-Time Quaking-Induced Conversion assay”, ha coinvolto gli specializzati in “Neurobiologia Sperimentale” e in “Proteomica e diagnostica Tse” ed è stata realizzata dalla Dr.ssa Alessandra Favole in collaborazione con la Dr.ssa Maria Mazza, nell’ambito del progetto di ricerca finalizzata di cui il Dr. Pierluigi Acutis, è responsabile scientifico.
13 novembre 2024