
Verrà presentato a Palermo venerdì prossimo, 21 febbraio, il progetto iSafe Graze, in occasione del Seminario Sipaoc (Società Italiana di Patologia e di Allevamento degli Ovini e dei Caprini), in programma presso l’Aula Magna del locale Istituto Sperimentale Zootecnico. Il progetto viene annunciato come innovativo per la gestione zootecnica caprina e i prodotti caseari da essa derivati.
La mappatura dei pascoli
“Il progetto iSafe Graze”, spiegano i suoi promotori, “nasce dalla volontà di fornire agli allevatori nuovi ed efficaci strumenti per l’ottimizzazione delle attività zootecniche e casearie”. Tramite la prevista “Azione 1” gli allevatori di capre da latte presenti nel comprensorio madonita verranno dotati di una mappa dettagliata della produttività dei pascoli di tutto il comprensorio del Parco delle Madonie, così da potere mettere in atto un’attenta gestione e pianificazione del territorio.
Questo obiettivo sarà raggiunto tramite l’utilizzo di immagini satellitari ad alta risoluzione per la mappatura della produttività di aree dedicate al pascolo dei piccoli ruminanti in termini di resa unitaria (chilogrammi di sostanza/ettaro) nel tempo. “La specie caprina”, spiegano i ricercatori, “è in grado di valorizzare gli areali grazie alla loro elevata capacità di digerire alimenti grossolani e quindi di fornire, sia per unità di superficie che per unità di peso vivo, produzioni proporzionalmente più elevate rispetto ad altre specie”. Tra i risultati che tale azione intende produrre vi è l’aumento della sostenibilità e una tutela della ricchissima biodiversità floreale dei pascoli nel sistema estensivo, con un miglior piano di rotazione.
Un formaggio innovativo
Con l’Azione 2, invece, ad essere studiato e innovato sarà il processo di produzione dei formaggi tramite l’impiego di starter definiti “ad attività funzionale”. Tra i risultati attesi si prevede l’innovazione del prodotto finito, attraverso la costituzione di una coltura di batteri lattici (starter) produttori di acidi grassi insaturi (Cla o Acido Linoleico Coniugato), “così da sviluppare”, spiegano i responsabili del progetto, “un processo tecnologico innovativo per la realizzazione di un formaggio di capra dalle alte proprietà benefiche sulla salute dell’uomo”.
Divulgazione ed esportazione in altri territori
L’Azione 3, infine, permetterà di divulgare i risultati ottenuti tramite la realizzazione di convegni intermedi e finali (con la partecipazione a congressi tematici) e la pubblicazione di articoli su riviste scientifiche. Il piano di divulgazione predisposto si fonderà sulla multidisciplinarità delle attività e sull’impiego di professionisti del settore che consentiranno al progetto di divenire un modello facilmente interpretabile dagli operatori e quindi esportabile anche in altri contesti territoriali.
Le particolarità della specie caprina
La specie caprina è in grado di valorizzare superfici e zone altrimenti non utilizzabili per l’elevata capacità di digerire alimenti grossolani; di fornire, sia per unità di superficie che per unità di peso vivo, produzioni proporzionalmente più elevate rispetto ad altre specie. L’utilizzo di immagini satellitari ad alta risoluzione per la mappatura della produttività di aree dedicate al pascolo dei piccoli ruminanti in termini di resa unitaria (kg di sostanza/ettaro) nel tempo permette di razionalizzare il pascolo in relazione alla disponibilità durante l’intero anno e soprattutto in tempo reale.
“Le finalità che si prefigge questa fase del progetto”, sottolineano i ricercatori, “sono quelle di fornire un “know how” agli allevatori per poter utilizzare strumenti che possano fornire una mappa dettagliata estremamente innovativa e di facile utilizzo, della produttività dei pascoli di tutto il comprensorio del Parco delle Madonie, diventando un modello per la gestione e pianificazione del territorio, aggiungendo anche la salvaguardia e tutela delle aree protette come appunto il Parco delle Madonie”.
Il progetto
Finanziato nell’ambito del Psr Sicilia 2014-2022 – misura 16 Cooperazione, sottomisura 16.1 – il progetto iSafe Graze vede diverse realtà siciliane operare in sinergia con l’Università degli Studi di Messina. Il gruppo operativo coinvolto comprende l’azienda agricola Petra in qualità di capofila, affiancata dalle aziende partner Scinardo Antonio, Scinardo Giacomo, Scinardo Angela e Mangimi Di Pasquale. Il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina partecipa come Ente Pubblico di Ricerca, garantendo un supporto scientifico di alto livello.
La presentazione del 21 febbraio
Alla presentazione del progetto sono previsti gli interventi di autorevoli rappresentanti del settore, tra cui Salvatore Barbagallo, assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, Giovanni Siino, commissario straordinario dell’Istituto Sperimentale Zootecnico Sicilia, Giuseppe Cringoli, presidente della Società Italiana di Patologia e Allevamento degli Ovini e dei Caprini e Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura.
14 febbraio 2025
Maggiori informazioni su “iSafe Graze” sono reperibili sul sito web del progetto