UniMI sul cambiamento climatico: “Impatto altamente negativo sui servizi ecosistemici di montagna”

Vacche all’abbeverata, al pascolo
foto Università degli Studi di Milano©

Oltre a ospitare una buona parte della biodiversità terrestre e a fornire risorse vitali per milioni di persone nel mondo, le montagne si trovano oggigiorno ad affrontare sfide senza precedenti. A trattare questa complessa materia è il recente studio intitolato “Mountain ecosystem services under a changing climate: A global perspective” (trad. Google: “Servizi ecosistemici montani in un clima in cambiamento: una prospettiva globale“), condotto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e pubblicato sulla rivista Ecosystem Services.

Le alterazioni climatiche e ambientali minacciano a livello globale i servizi ecosistemici forniti dalle montagne, ossia tutti i benefici che gli ambienti naturali e semi-naturali offrono all’uomo, quali acqua, aria pulita, formaggi, mieli e non solo, ma anche protezione dalle inondazioni, sequestro del carbonio, impollinazione, habitat per specie animali e vegetali e luoghi ideali per attività ricreative di ogni tipo.

Il team di ricerca – composto da Sara Ioan, Francesca Roseo e Mattia Brambilla del dipartimento di Scienze e politiche ambientali della Statale, in collaborazione con il centro di ricerca Ge.S.Di.Mont (Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna) attivo presso il Polo UniMont della Statale – ha selezionato ottantotto articoli scientifici sul tema – selezionati tra gli oltre mille emersi dalla ricerca sul tema – mettendo in luce le modalità in cui il cambiamento climatico impatta su questi cruciali servizi.

Secondo i risultati dello studio, il 50% delle ricerche ha evidenziato effetti negativi o prevalentemente negativi, in particolare su biodiversità, servizi di approvvigionamento – come acqua, cibo, materie prime – e servizi culturali, come valore identitario, opportunità turistiche e ricreative. Al contrario, solo il 6% dei lavori riporta effetti prevalentemente positivi sui servizi ecosistemici presi in considerazione.

Inoltre, analizzando la letteratura disponibile sul tema è emerso che la ricerca sinora svolta ha scarsamente preso in considerazione alcuni servizi ecosistemici e le interazioni tra servizi diversi, mostrando anche una distribuzione geografica sbilanciata. La maggior parte degli studi si concentra su aree come l’Himalaya e l’Europa Centrale, con poche analisi riguardanti regioni ad alta vulnerabilità climatica, comportando lacune conoscitive che impediscono di sviluppare strategie efficaci per far fronte ai drammatici cambiamenti in atto.

“La situazione è emergenziale”, avvertono gli autori della ricerca”, “ma ci possono essere possibili soluzioni: è necessario porre gli ecosistemi montani, i servizi ecosistemici e gli impatti che subiscono al centro dell’agenda delle regioni montane, tutelando la loro biodiversità, fondamentale anche per la vita quotidiana di milioni di persone che dipendono da questi ambienti”.

23 maggio 2025