
Il mondo della ricerca scientifica continua ad indagare sulle interazioni esistenti tra alimenti e microbioma intestinale. Uno degli ultimi studi pubblicati, intitolato “Dairy Consumption and the Colonic Mucosa-Associated Gut Microbiota in Humans – A Preliminary Investigation” (“Consumo di latticini e microbiota intestinale associato alla mucosa del colon negli esseri umani: un’indagine preliminare”), pubblicato sul sito web scientifico Mdpi (Multidisciplinary Digital Publishing Institute), ci offre nuovi spunti su come i diversi prodotti lattiero-caseari influenzino la complessa comunità di microbi che risiedono nel nostro sistema digestivo.
Confermata l’utilità del latte
La ricerca – condotta dal gruppo di lavoro condotto dalla Dr.ssa Li Jiao del Baylor College of Medicine di Huston, in Texas – è giunta alla conclusione che dal consumo di latte deriva un aumento di diversi batteri benefici; questi, migliorando la biodiversità intestinale, possono contribuire a una migliore funzionalità digestiva. Al contrario invece, il consumo di formaggi inciderebbe negativamente sulla presenza di alcuni microbi utili per il mantenimento dell’equilibrio intestinale.
“Latte e prodotti derivati”, spiegano i ricercatori, “forniscono una ricca fonte di nutrienti, tra cui proteine, grassi, carboidrati, calcio, magnesio, selenio, fosforo, potassio, zinco e vitamine B2, B6, B12, D e K. I prodotti fermentati, in particolare, hanno dimostrato di apportare numerosi benefici per la salute, come il miglioramento della salute delle ossa, l’aumento della massa muscolare, la riduzione della pressione sanguigna e la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e diabete”.
Bisogna distinguere tra le diverse tipologie di prodotto
“Inoltre”, continuano gli studiosi, “un consumo moderato di questi prodotti è stato collegato a un miglioramento delle funzioni cognitive in età avanzata. Ma un maggiore consumo di alcuni derivati del latte è stato associato a un aumento del rischio di ictus, mortalità per problemi cardiovascolari e per altre cause”. Dato che stiamo trattando quindi di “un gruppo alimentare molto eterogeneo – che comprende latte, latticini, formaggi, yogurt e burro – si raccomanda di indagare separatamente gli effetti sulla salute di ciascuna singola tipologia alimentare”.
Nel loro investigare sulle diverse tipologie di prodotto, gli scienziati dell’istituto texano hanno osservato che l’assunzione di latte promuove batteri come Feecalibacterium, che aiuta a regolare l’infiammazione e mantenere l’equilibrio intestinale, e Akkermansia, legata a una sana gestione del peso e al controllo della glicemia.
Alcune differenze tra latte e formaggi
A differenza del latte, è stato riscontrato che i formaggi – prodotti attraverso la fermentazione del latte e contenenti quantità inferiori di lattosio – diminuiscono i livelli di Bacteroides e Subdoligranulum, che svolgono un ruolo importante nella salute del colon e nella funzione metabolica.
Lo studio ha anche rilevato un possibile aumento di Bifidobacterium, un batterio probiotico, con alcuni modelli di consumo di latticini, attirando l’interesse degli esperti di nutrizione alla ricerca di modi dietetici per sostenere la digestione.
Da verificare la funzione probiotica dello yogurt
Nonostante la sua reputazione di cibo probiotico, in questo studio lo yogurt non ha mostrato effetti particolarmente significativi sul microbiota intestinale. I ricercatori hanno attribuito questo al basso consumo di yogurt tra i partecipanti, che ha limitato la capacità di analizzare il suo impatto su batteri chiave come Akkermansia e Faecalibacterium. Saranno quindi necessari ulteriori approfondimenti, con livelli di assunzione di yogurt più elevati per capire meglio come questa tipologia di prodotto si differenzi da latte e formaggi.
Nel commentare i risultati ottenuti, la Dr.ssa Jiao ha sottolineato che «il consumo di latte e derivati può influenzare la salute dell’ospite modulando la struttura e la composizione del microbiota intestinale aderente al colon».
Nel premettere che “gli studi futuri mireranno a esaminare effetti più a lungo termine e ad indagare ancor più come i diversi prodotti lattiero-caseari influenzino i microbi intestinali nelle diverse popolazioni”, gli studiosi hanno sottolineato l’importanza di “comprendere l’interazione tra nutrienti come calcio e proteine e microbioma intestinale”. Operare in tal senso potrà “portare alla definizione di linee-guida dietetiche maggiormente personalizzate, che si concentrino sulle diverse tipologie di latticini consumati, piuttosto che sulla sola quantità, per promuovere una migliore salute dell’apparato digerente”.
6 giugno 2025