Grifo Latte bonifica la falda acquifera aziendale col proprio siero e senza spese

Un impianto Ramboll per il trattamento di acque e acque reflue, in West Virginia (Usa)
Un impianto Ramboll per il trattamento di acque e acque reflue, in West Virginia (Usa) – foto Ramboll©

La Regione Umbria ha scelto la strada della sostenibilità per abbattere gli inquinanti di falde acquifere molto compromesse, in quanto contaminate da organoclorurati. La soluzione prescelta riguarda una tecnologia che si fonda sull’utilizzo di siero del latte.

Il progetto ha una doppia valenza innovativa: da un lato sperimentare su un territorio vasto una tecnica di bonifica, sostenibile e circolare, sino ad oggi impiegata solamente su siti privati, dall’altro elaborare una strategia di approccio che vede la partecipazione in sinergia di diversi portatori d’interesse – pubblico e privato – per il risanamento di falde contaminate.

“L’obiettivo”, spiega la Regione Umbria in una nota stampa, “è quello di applicare l’impiego della tecnologia Erd (Enhanced Reductive Dechlorination) per la bonifica degli organoclorurati presenti nelle falde acquifere, utilizzando siero di latte come substrato organico”. “Il risanamento”, prosegue la nota, “viene effettuato tramite l’utilizzo di un prodotto di scarto – il siero del latte – fornito a “chilometro zero” dalla Grifo Agroalimentare, attraverso una tecnica sviluppata da Ramboll Italy, società internazionale attiva anche nel campo delle bonifiche”. Il progetto, che coniuga ecologia, economia circolare e partenariato pubblico e privato, è stato considerato interessante per un’eventuale partecipazione a Cop30, la Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in programma dal 10 al 21 novembre prossimi in Brasile.

L’operazione, basata su un accordo sottoscritto tra Regione Umbria, Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) Umbria, Ramboll Italy e Gruppo Grifo mira a trovare soluzioni sostenibili per l’inquinamento diffuso delle acque sotterranee. Il progetto si inserisce nell’ambito delle politiche dell’assessorato regionale all’ambiente volte alla presentazione della proposta di legge regionale sulle norme a sostegno dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile, per la gestione integrata dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate. Esso prevede, oltre all’aggiornamento del piano regionale degli interventi di bonifica, una serie di azioni di intervento per le aree caratterizzate da inquinamento diffuso (come previsto dal decreto legge n.152/06, art. 239), con particolare attenzione agli interventi ambientalmente più sostenibili, a base biologica. 

Arpa Umbria effettuerà il prelievo dei campioni di acqua e il monitoraggio dei parametri chimico-fisici, sulla scia di uno studio già condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano che ha evidenziato una significativa presenza di solventi clorurati nelle acque sotterranee degli corpi idrici alluvionali sotterranei dell’Umbria, delimitando zone ad inquinamento diffuso.

Il primo intervento su un giacimento molto inquinato

La prima e vasta area a inquinamento diffuso su cui verrà operata la bonifica è situata a Balanzano, nel Comune di Perugia, e corrisponde ad un pozzo di proprietà della stessa Grifo Agroalimentare, utilizzato per l’approvvigionamento idrico necessario alla produzione. Il giacimento idrico è risultato contaminato da composti clorurati, con una concentrazione massima di tetracloroetilene pari a 610 ug/l: un valore rilevantissimo, laddove il limite di legge è pari ad 1,1 ug/l. Al momento questa situazione porta la Grifo Agroalimentare ad approvvigionarsi dalla rete pubblica con notevoli costi.

Dispone di la Grifo Agroalimentare di rilevanti quantitativi di siero di latte, scarto dei propri processi produttivi caseari, l’operazione rappresenta nel nostro settore un interessante ed esemplare caso di economia circolare.

Il progetto, denominato semplicemente “Siero” e definito nella sua natura “dimostrativo e sperimentale su scala pilota” è stato sottoscritto dalle parti venerdì scorso, 6 giugno, presso la sede della Regione Umbria di Perugia dall’assessore regionale all’ambiente, Thomas De Luca, dal direttore generale di Arpa Umbria, Alfonso Morelli, dal country market director di Ramboll Italy, Andrea Campioni e dal direttore generale del Gruppo Grifo Agroalimentare, Leonardo Cardoni.

Il ruolo di Ramboll Italy

La società Ramboll Italy, con sedi a Milano e Roma, è una filiazione della danese Ramboll, nata nel 1945. La società ha maturato una vasta esperienza nella bonifica di acque sotterranee contaminate da composti organoclorurati, applicando la tecnologia Erd (Enhanced Reductive Dechlorination), con l’uso di siero di latte come substrato organico. Un’idea progettuale innovativa nata per attuare a costi sostenibili degli interventi di trattamento delle acque di falda diffusamente contaminate.

Nel caso umbro, indagini preliminari sono state condotte dall’azienda, unitamente alla Arpa Umbria e in collaborazione con la Grifo Agroalimentare, portando a considerare l’applicabilità della tecnologia Erd e giungendo ad una valutazione positiva sull’applicabilità della tecnologia. L’accordo tra le parti ha una durata annuale dalla sottoscrizione. “Il progetto”, sottolinea una nota dell’ente regionale, “è a costo zero e non prevede alcun contributo finanziario da parte della Regione Umbria”.

13 giugno 2025