Quattro anni e dire che non li dimostra, nel senso che sembrerebbero molti di più. Sto parlando del blog di “cucina consapevole” Il Pasto Nudo (ilpastonudo.it, alias Sonia Piscicelli), che dall’ottobre del 2008 ad oggi ha saputo catalizzare su di sé e sul suo lavoro il supporto e l’interesse di quanti a diverso titolo – dal ricercatore scientifico al consumatore più attento – hanno competenza e interesse sia per la qualità reale del cibo che per il piacere della buona tavola.
Il traguardo che Sonia si appresta a tagliare è di quelli importanti – oserei dire una svolta più che un traguardo – perché conduce finalmente la dimensione del suo operato, sinora del tutto virtuale (se si fa eccezione per qualche corso di panificazione tenuto sinora), nel bel mezzo del mondo reale. E lo fa con un libro di cucina che prima ancora di essere un ricettario è una guida a vivere correttamente, ma anche con gioia e appagamento, il rapporto con il cibo. Cibo come materia prima da trasformare e cibo trasformato. Nel rispetto della stagionalità e di produzioni biologiche e biodinamiche ma più che biologiche e biodinamiche: del cibo onesto che non insidia l’organismo (chimica, ormoni, e compagnia cantante) ma lo nutre e sostiene; cibo che soddisfa il palato e l’anima.
E questo libro, che altrimenti non poteva chiamarsi che ilpastonudolibro, è frutto del lavoro di Sonia, certo, ma anche di una miriade di collaboratori che hanno sin qui offerto i propri contributi al progetto pastonudista, dando luogo ad una vera “produzione dal basso” che a giorni vedrà la luce, per poi essere presentata in occasione del Salone del Gusto, a Torino, e da lì in tour per chissà quanti posti d’Italia. Tra questi collaboratori, il compagno di vita di Sonia, Francesco Zaccagnini, graphic designer e ottima forchetta, la loro Emma, che di anni ne ha cinque e tra le doti più straordinarie ha dimostrato una gran “pazienza” a dover condividere, in questi mesi di intenso lavoro, le attenzioni di mammà con la produzione del volume. E poi Francesca Varisco (in origine una delle tante lettrici del blog!), a cui si deve il progetto editoriale e che con Sonia firma l’ideazione stessa del volume. A seguire, certo, le “grandi firme”, i referenti scientifici dell’opera (il loro contributo è grande sia nel blog che nel libro), dal professor Matteo Giannattasio, docente del corso “Alimenti e salute del consumatore” all’Università degli Studi di Padova, a Sabine Eck, medico chirurgo, specializzata in medicina naturale ed Elena Galeazzi, medico chirurgo, specializzata in bioterapia nutrizionale.
Ma non solo. Al di la delle competenze scientifiche, hanno dato e danno il loro supporto al progetto pastonudista cuochi consapevoli come Andrea Trenta, Francesco Tramontano e Pietro Parisi, l’agrologo (lui ama definirsi così, e presto cercheremo di capire il perché) Giancarlo Cappello, alias Olmontano, e il bottegaio “illuminato” Roberto Liberati, che in fatto di biologico surclassa di gran lunga ogni garanzia che lo stesso marchio “bio” potrebbe offrire, tant’è la sua competenza, e il suo scrupolo. Insomma, tanti, preparati e partecipi, e ognuno che ha aggiunto alla costruzione di quest’opera il proprio sapere e il proprio tempo, la propria penna e il proprio cuore.
Ecco, al di là delle premesse e delle sostanze, in questo libro c’è il cuore di chi ha voluto rompere lo status quo, di chi ha avuto tanto coraggio e una briciola di sana follia per lanciare il suo “Ora basta!” non solo al cibo-spazzatura per come lo si intende comunemente (oltre il junk-food, quanto ce n’è di poco salubre e rassicurante!), ma per ogni singolo alimento che non sia realmente integro e utile, e oltre il quale non ci siano persone integre ad operare. Perché il cibo davvero sano è il prodotto di contadini, allevatori, trasformatori, tecnici, che all’atto del loro fare non eludano mai le fondamentali questioni etiche, di coscienza, di salute, di rispetto per sé stessi e il loro prossimo. Rispetto dei propri simili e della vita, quindi; rispetto della terra e della natura.
Nel presentarlo, nella sua prefazione al volume, il professor Giannattasio ha usato parole di sostanza, di affetto e stima più che eloquenti: “Posso dire che è il primo libro di ricette” scrive il docente napoletano, “che mi ha soddisfatto appieno e mi ha riempito di gioia. Perché dentro vi ho trovato tutto quanto vado predicando in giro: la stagionalità, la gustosità, la genuinità, la semplicità e l’economicità , insomma la bontà e la bellezza del cibo”.
“…il godimento che dà un buon piatto”, prosegue Giannattasio, “vale quanto quello che può derivare dalla contemplazione di un bel quadro. Però il quadro soddisfa solo l’anima, invece un buon e bel piatto anche il corpo. Allora il libro della Sonia è una grande esposizione di opere d’arte (culinarie)”.
Chi voglia saperne di più non dovrà far altro che sintonizzarsi sul blog ilpastonudo.it e apprendere, oltre ad ogni dettaglio, tutte le date e le iniziative di presentazione del volume. Gli amanti della buona tavola stiano all’erta, perché in alcune di esse i cuochi coinvolti porteranno nella pratica alcuni tra i più golosi contenuti del libro. Alla faccia di chi pensa che per volersi bene a tavola si debbano mangiare piatti insipidi o in bianco!
Stefano Mariotti
6 ottobre 2012
ilpastonudolibro
edito da ilpastonudo editore
formato 22,4×24 cm.
160 pagine
62 foto
28,00 €
per altre informazioni, potete seguire la pagina che il blog dedica al suo libro, cliccando qui