Una settimana fa la notizia aveva richiamato un certo interesse da parte della stampa mondiale, Italia inclusa: uno studio di ricercatori neozelandesi aveva condotto al raggiungimento del fine: un fine scientifico di quelli che poi portano milioni di persone a sperare. Come accade di tanto in tanto per la lotta contro il cancro, o l’Aids, anche se questa volta si tratta di combattere semplicemente le allergie alle proteine del latte. Che creano seccature a molti molti esseri umani, sin dai primi mesi di vita.
Le fonti scientifiche che hanno presentato risultati della ricerca (condotta presso l’Università di Auckland) ancora interlocutori, non hanno gridato alla “vittoria certa” contro il fastidioso handicap che colpisce un numero sempre maggiore di esseri umani, eppure i titoli sono fioccati e hanno indotto chissà quanta gente a sperare. E a leggere la notizia. L’interesse degli editori: che si leggano gli articoli pubblicati. Quello di certi ricercatori: che si sperimenti nell’ambito del biotech. Né uno né l’altro vanno alla radice delle cause: la carenza enzimatica è il vero problema, ed è lì che bisognerebbe lavorare, visto che non poche testimonianze portano a pensare che la miglior “cura” stia nell’introdurre per gradi un po’ di buon latte (ma dov’è più il buon latte?), un po’ di buon formaggio, magari inizialmente di capra, per stimolare l’organismo a metabolizzare queste proteine.
Nel frattempo arrivano varie obiezioni dal mondo scientifico. Tra di esse è interessante quella spagnola, giunta da un recente consesso della Seiac (Sociedad Española de Alergología e Inmunología Clínica), la quale sottolinea innanzitutto che la beta-lattoblobulina (oggetto della ricerca neozelandese) non è l’unico fattore scatenante la reazione allergica, prodotta anche da alfa-lattoalbumina e caseina. Il presidente della Seiac è categorico: lo studio dei colleghi neozelandesi è parziale, e come tale non potrà portare che risultati parziali. Inoltre, ha aggiunto il ricercatore spagnolo, «la maggior parte dei bambini presenta una serie di allergie al latte e alle uova, non a causa di una sola proteina, ma ad una serie di proteine».
13 ottobre 2012